Efficiency

È ormai un po’ di tempo che non ci dedichiamo a un post da veri nerd. Ultimamente ci siamo dati alle elucubrazioni sensoriali e alle invettive esistenziali trascurando un po’ la concretezza birraria. Quindi oggi torniamo a parlare di brewhouse efficiency, ovvero come calcolare l’efficienza del nostro impianto casalingo. Avevamo già dedicato un post a questo tema ma oggi vogliamo tornarci sopra.  C’è una certa confusione in giro su come si calcola l’efficienza, mentre è un concetto relativamente semplice.

Partiamo dalla base: la brewhouse efficiency è un valore precentuale. Rappresenta un confronto tra una situazione reale (l’efficienza del nostro sistema) e una ideale (l’efficienza massima teoricamente raggiungibile). Più il valore della brewhouse efficiency è vicino al 100%, più il nostro sistema sarà simile alla condizione ideale. Per ovvi motivi, la situazione ideale è irraggiungibile (ovvero, la nostra efficienza sarà sempre minore del 100%).

La formula per il calcolo della brewhouse efficiency è banale:

(  [densità reale] x [litri di mosto misurati nel fermentatore]  )  

(  [densità teorica] x [litri target]  )

La prima parte dell’equazione (numeratore) è chiara: misuriamo la densità e i litri di mosto che abbiamo nel fermentatore a fine cotta e li moltiplichiamo tra di loro. ESEMPIO: 25 litri di mosto con densità (OG) pari a 1040 danno un numeratore pari a 25 x 40 = 1000.

La seconda parte (denominatore) richiede qualche sforzo in più. Vediamola nel dettaglio.

[litri target] sono i litri che avevamo in mente di produrre (quello che solitamente viene chiamato il batch size). Di fatto è il mosto che ci aspettiamo di misurare nel fermentatore a fine cotta. Se pianifichiamo di produrre 25 litri, non è detto affatto che alla prima botta avremo nel fermentatore 25 litri di mosto. Questo volume dipende dalle perdite (mosto intrappolato dal luppolo, acqua evaporata durante la bollitura, mosto che rimane nel boiler etc…). E’ chiaro che, a parità di OG, se otteniamo la metà dei litri previsti perchè nel travaso verso il fermentatore buttiamo la metà del mosto per terra, avremo comunque una efficienza del 50% (dovuta alle perdite di mosto, non a problemi di conversione degli zuccheri).

[densità teorica] rappresenta la massima quantità di zuccheri che è possibile estrarre dai malti in condizioni ideali (al contrario dei litri target, questo valore non è raggiungibile in pratica). Come calcolarlo? Un modo semplice è impostare sul sw che utilizziamo per fare le ricette (Beersmith, Brewonline o altri) l’efficienza al 100% e leggere il valore di OG che il sw prevede in questo caso. Altrimenti si possono fare i conti a mano, ma quando si hanno diversi tipi di malto è una rottura. La formula per fare i calcoli a mano non è comunque molto complessa:

[grano in kg] x [potenziale del grano] x [8.345] / [batch size in litri]

La costante 8.345 serve per convertire in kg / litro il potenziale dei grani che di solito è espresso in pound per gallone (come in questa tabella). Per capirci, sempre nella tabella di prima, leggiamo che il potenziale del malto pilsner belga è 1037. Supponendo di usarne 5 kg per un batch da 25 litri, il conto per calcolare la densità teorica è il seguente:

5 [Kg] x 37 [potenziale del pilsner] x 8.345 / 25  [litri] = 62 (ovverro una OG teorica ci 1062).

Riprendendo i nostri numeri di prima, avremo una efficienza pari a: 25 x 40 (1000)  / 25 x 62   (1550) = (1000) / (1550) = 64,5 %.  In questo caso abbiamo raggiunto i litri target ma siamo lontani dal potenziale teorico dei grani (1040 effettivi contro i 1062 teorici). Se invece di 25 litri ne avessimo ottenuti 22, l’efficienza sarebbe ulteriormente scesa:  22 x 40 (880)  / 25 x 62   (1550) = (880) / (1550) = 56,7 %

L’efficienza dipende quindi essenzialmente da due fattori:

  1. la capacità di estrazione degli zuccheri dai malti (quindi dall’efficienza di mash)
  2. i litri di mosto che otteniamo (quindi dalle perdite)

Spesso si toglie dal calcolo dell’efficienza il volume di acqua poiché, in generale, una volta tarato l’impianto, è piuttosto facile misurare le perdite e ottenere sempre il volume target desiderato (litri misurati e litri target diventano uguali quindi si elidono).

Rimane quindi una versione semplificata dell’efficienza:

[densità reale] / [densità teorica],

con la densità teorica calcolata come detto sopra.

Ricordiamoci che l’efficienza non è una gara a chi ce l’ha più lungo: generalmente in un impianto casalingo di media/piccola portata non è importante avere efficienze stratosferiche. Limportante è che l’efficienza sia sempre ripetibile, in modo da ottenere sempre il valore previsto di densità, importantissimo per arrivare ai risultati desiderati. Se la birra viene fuori molto più alcolica del previsto (OG troppo elevata), non avrà un corpo e un amaro adatti a supportare l’alcol. Se la densità viene troppo bassa, il rapporto IBU/OG si sbilancerà rendendo la percezione dell’amaro sgradevole.

A meno di casi disumani dove probabilmente c’è qualcosa che non va nell’impianto e nel metodo (efficienze sotto al 30/40%), non importa il valore di efficienza. Importa solo che sia costante nel tempo.

24 COMMENTS

  1. Ciao Frank, io siccome sono agli inizi, e per adesso faccio i conti a mano, (mi aiuta a capire il processo…) uso come valori di estratto massimo dei malti in grani quelli della tabella 5.1 pag.32 del libro “progettare grandi birre” e ho notato che i valori sono molto diversi da quelli della tabella nel tuo link…la domanda è: secondo te quali sono quelli giusti? Per esempio per il Pils tedesco Daniels da 31 circa, mentre la tua tabella 37… una bella differenza…
    In più, volevo chiarire una cosa: il tuo concetto di efficenza è per il processo completo e non per il solo processo di ammostamento giusto? Io solitamente ho sempre fatto i conti dell’efficenza di ammostamento basandomi sui valori di densità e volume misurati a fine sparge/filtraggio (faccio all-grain classica…), e quindi a inizio boil, in modo da sapere quale è stata l’efficenza dell’ammostamento e usare questo valore per le cotte successive… Tu usi per la progettazione della ricetta il valore d’efficenza di ammostamento o il valore di efficenza totale del sistema?
    Scusa per le tante domande…

    • Ciao Lorenzo,

      per quanto riguarda l’estratto potenziale, io userei le tabelle online semplicemente perché in genere sono più aggiornate di un libro scritto ormai qualche anno fa. A ogni modo, come sai anche tu, si tratta solo di numeri generici di riferimento: il potenziale dipende molto dal tipo di malto, da chi è il produttore e anche dalle diverse annate. Per i nostri scopi vanno benissimo dei valori medi: “lisciare” la OG di qualche punto non è un gran problema.

      Per quanto riguarda l’efficienza, quella che calcoli tu è una parte dell’efficienza totale, quella di mash. Va bene lo stesso, ma è un dato parziale. In genere si fa riferimento all’efficienza complessiva, che tiene conto delle perdite e dell’evaporazione durante la bollitura. Di solito i programmi prendono la brewhouse efficiency come riferimento, poi calcolano a ritroso l’efficienza di mash una volta che inserisci i dati di evaporazione e le varie perdite.

      Come sw a pagamento io mi trovo benissimo con Beersmith: ha un costo abbastanza contenuto e hai gli aggiornamenti a vita. E’ completo e ha anche un cloud grautito dove puoi tenere una decina di ricette (pagando ne puoi tenere anche di più, ma io in genere ci lascio solo quelle a cui sto lavorando, le altre le archivio in locale). Con qualche euro in più puoi acquistare anche la app per il telefono che è fatta molto bene. Ci sono anche sw gratuiti in giro, ma io preferisco contare su una fonte autorevole e Brad Smith (autore del sw) è uno dei guru dell’homebrewing in america.

      Spero di esserti stato d’aiuto.

      Un saluto,
      FranK

      • consultando anch’io il libro di Daniels ho visto che lui non usa la costante 8,345 ma moltiplica per 10, parlando sempre in termini di Kg e litri. Ovviamente cambiano i valori

        • La costante per passare da pound/gallone a kg/10L è 8,345 (facilmente ricavabile convertendo le unità di misura). Poi non ricordo daniels che conversione facesse, appena ho 5 minuti vado a controllare (sarà stata fatta nella traduzione).

  2. Scusa mi sono dimenticato di chiederti se potresti consigliarmi anche un buon software per la progettazione e i calcoli delle ricette, anche quelli a pagamento se sono di qualità…Grazie mille!!

  3. Grazie mille per i chiarimenti! Proverò beersmith, comunque scusa la mia testardaggine ma rimango convinto che sia più utile, ai fini di raggiungere l’OG giusta a fine cotta pensata nella fase di progettazione della birra, utilizzare il valore di efficienza del solo mash e non di tutta la cotta che invece rappresenta il valore di efficienza di tutto l’impianto, e come dici tu una perdita dal rubinetto può diminuire l’efficienza ma non è rappresentativa per quanto riguarda il mash…comunque forse la penso così perché non ho mai usato software…grazie del confronto!

  4. Se fai i conti a mano probabilmente è più utile come fai tu infatti. Ma alla fine, quando avrai calibrato bene l’impianto e sarai passato all’utilizzo del sw, vedrai che utilizzerai anche tu la Brewhouse Efficiency!

    Un saluto,
    FranK

  5. Grazie ancora…attendo sempre con molto interesse gli articoli che scrivete, ottimo blog brewing bad, i miei complimenti!!

  6. Ciao Frank,
    Tu che usi beersmith ti chiedo una cosa. Nel settaggio dell’impianto, sotto la voce batch volume inserisci il volume che vuoi ottenere oppure il volume che vuoi ottenere + volume delle perdite?

  7. ciao Frank,
    mi sai un sito con tabelle del potenziale dei malti abbastanza “aggiornato”?? 
    grazie mille
    Daniele

  8. Ciao Frank,
    hai mai notato se l’efficienza di mini-cotte (6-8 litri) è generalmente minore di quella di cotte più grandi (>20l)?
    Sto avendo efficienze molto basse e mi è venuto il dubbio..

    • In genere sì, se nell’efficienza conti anche le perdite. Sul fondo del boil, per esempio, rimangono sempre gli stessi litri sia se ne produci 50 che se ne produci 5. E se rimangono 3 litri, in un caso hai nel fermentatore 47 litri su 50 a fine boil, nel secondo 2 su 5 (che è un po’ diverso). Io per esempio, che non uso filtri a fine boil ma sifono, lascio quasi 4 litri in pentola. Per questa ragione la mia efficienza in BIAB non va mai oltre 60/62%, mentre altri riescono tranquillamente ad arrivare a 70/75. Ma a me va bene così, è un prezzo che pago volentieri per evitare intasamenti da luppolo 🙂

  9. Ma quindi per calcolare l efficienza come valore di batch size bisogna usare i litri nel fermentatore piu il trub?
    Cioe se nel fermentatore metto 8 litri e ne lascio uno di trub uso 9 litri come batch size giusto?
    Stesso discorso vale per il calcolo della quantità di malto? come valore Lf nella formula uso i litri che vanno nel fermentatore sommati al trub?

  10. Ciao Frank…
    Mi accodo a tutti quelli ti hanno e continueranno a farti i complimenti , per la semplicità di quanto scritto e per la pazienza dar risposta a chi meno esperienza ha.
    Io sono all inizio con il biab e vorrei aver chiara l idea del calcolo efficienza. Il tuo metodo (metter 100% sul software) è una genialata perché fa risparmiare tempo nei calcoli. Una cosa mi tormenta è il potenziale del malto .
    Sappiamo i vari software ne hanno in archivio ma spesso non si trovano con quelli dei nostri malti. Seppur di pochi punti suppongo
    C è un modo o una tabella indicativa???
    Grazie

    • Ci sono diverse tabelle online (in inglese, quindi in pound/gallone) ma a mio avviso la mania della precisione sul potenziale non porta a risultati eclatanti: uno o due punti in più o in meno non cambiano la vita. Altrimenti bisognerebbe ogni volta ricavare il dato dalla scheda tecnica dello specifico lotto di malto. Ma tanto, come hb, non la avremo mai.

      Comunque, una tabella a cui spesso faccio riferimento è questa: http://www.beersmith.com/Grains/Grains/GrainList.htm

  11. Ciao Frank, io ho un’impianto all in one (brewzilla) da 30 litri e volevo capire se nella formula dovevo aggiungere o sottrarre il dead space o se non lo devo prendere proprio in considerazione.

    • Il dead space lo devi mettere nei conti solo per calcolare i L/Kg di acqua da utilizzare nel mash, perché nel mosto che rimane sotto al filtro non ci sono grani (ti servirà quindi più acqua). Non influisce sull’efficienza, perché recuperi tutto quando sollevi il cestello (a meno del mosto che rimane nelle trebbie, chiaramente).

  12. Nell’ultimo commento inerente al dead space intendo per calcolare l’efficienza dell’ammostamento e non dell’impianto, grazie.

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