L’approccio di Randy Mosher all’homebrewing è da sempre sopra le righe. Ha lavorato anni nel mondo dell’advertising e si vede: la grafica dei suoi libri è molto curata, ogni parola è pesata e il testo scorre come quello di un romanzo. Il punto forte di Mosher è quello di affrontare tematiche spesso già note sotto punti di vista differenti. Il suo grande valore aggiunto è nella presentazione dei concetti più che nell’approfondimento tecnico o scientifico.

E questo libro non è da meno.

Il capitolo dove affronta i malti, per esempio, evidenzia aspetti che non avevo mai trovato in nessun altro libro (nemmeno in quello dedicato proprio ai malti, pubblicato recentemente dalla Brewers Association). Il libro di Mosher è denso di grafici e illustrazioni esplicative che riescono a trasmettere i principali messaggi in maniera diretta tramite un forte impatto visivo. Anche solo sfogliandolo si riesce a imparare qualcosa.

Il testo, va detto, non è sempre di facile lettura, almeno per chi non ha una buona padronanza dell’inglese. La scrittura ricercata, secondo me uno dei punti di forza di questo libro, ne rende a volte difficile la comprensione immediata, specialmente nelle parti più “filosofiche” e discorsive. Per chi sa bene l’inglese questo è un plus, ma forse chi ancora non ha dimestichezza con la lingua troverà alcuni passaggi un po’ ostici. Nel complesso, comunque, si legge senza enormi problemi.

A chi é rivolto questo libro? Sicuramente è ottimo per chi è alle prime armi: affronta l’homebrewing a 360 gradi senza tralasciare nulla. Rispetto al libro di Palmer (How To Brew) è meno approfondito e tecnico ma più scorrevole e immediato. La parte meno riuscita è forse quella sull’attrezzatura: lacunosa nell’insieme, tratta troppi argomenti senza un buon livello di approfondimento tecnico. Molto belli e ben fatti invece i capitoli sugli ingredienti (malti, lieviti e luppoli) e quelli dedicati alla costruzione delle ricette: in queste pagine anche gli homebrewer più navigati troveranno informazioni e schemi grafici molto utili.

La parte finale, dedicata agli stili, si articola in maniera molto simile al libro Brewing Classic Styles di Palmer e Zainasheff: oltre a delineare i tratti principali degli stili (semplificandoli a volte in maniera estrema, ma utile alla comprensione) dispensa preziosi consigli sugli ingredienti e sulle tecniche da utilizzare per riprodurre fedelmente gli stili.

Da dimenticare l’ultimo capitolo, dedicato ai differenti scenari dell’homebrewing nel mondo: le pagine che raccontano l’Italia fanno ridere, ma anche quelle sugli altri paesi sono veramente povere di contenuti. Poco importa, comunque.

Nel complesso, un libro ben fatto e utile. Consigliato sicuramente a chi è agli inizi, rappresenta una lettura interessante anche per gli homebrewer di livello medio-avanzato. Se vi è piaciuto lo stile di Radical Brewing, non perdete questo nuovo libro di Randy Mosher.

Disponibile su Amazon a 23€ (li vale)

3 COMMENTS

  1. Arrivi sempre al momento giusto, lo stavo per preferire a How to Brew.. ma prenderò prima il classico e poi mi avventurero su questo

  2. trovi che tra questo e radical brewing ci sia una sorta di filo conduttore che porta a leggere prima uno dell’altro o pensi che l’ordine di lettura sia abbastanza indifferente?

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