YeastSe usiamo lievito liquido, meglio preparare uno starter

Ne abbiamo già parlato molto, ma è bene ripeterlo: verosimilmente, uno starter servirà sempre. E comunque, anche se abbiamo fatto bene i conti e proprio siamo convinti che non serva, facciamolo lo stesso. Il conteggio della viability in base alla data di produzione indicata sulla busta di lievito non è una scienza esatta. Melius abundare (leggi overpitching) quam deficere (leggi underpitching). Anzi, diremo di più: per sicurezza, meglio puntare sempre a un overpitching intorno al 30%. Non ci sono grandi controindicazioni,  farà solo del bene alla nostra birra. Sì, ok, in alcuni casi cui un leggero underpitching può esaltare gli aromi fruttati prodotti dal lievito durante la fermentazione. Diciamocelo chiaramente, però: non saremo mai in grado di calcolare esattamente un leggero underpitching. Meglio scegliere un lievito dal carattere più deciso o aumentare di poco la temperatura di fermentazione per ottenere lo stesso effetto. Fare i virtuosi della fermentazione, in genere, non porta a buoni risultati (parliamo per esperienza personale).

Se usiamo lievito secco, non c’è ragione di fare uno starter

Qui le fazioni online di solito sono due: lo starter con il lievito secco si fa versus lo starter con il lievito secco NON si fa. Le ragioni esposte sono le più variegate. Ma in realtà non c’è bisogno di prendere parte in questa diatriba, il ragionamento è un altro. Una bustina di lievito secco costa a malapena 3€ ed è sufficiente per 30 litri di birra (contro gli 8€ del lievito liquido che, se va bene, bastano a malapena per 15 litri). Con 3 buste di lievito secco si va lisci per quasi cento litri di birra. Che bisogno c’è di fare uno starter? In questo caso i rischi (leggi infezioni) diventano più alti dei benefici (risparmio economico).

Vale la pena tenere sempre una scorta di lievito secco in frigo

Come scrivono in molti, è veramente difficile che uno starter di lievito liquido si infetti. E’ raro. Ma non è impossibile. Arriverà il giorno in cui lo assaggerete all’ultimo minuto e vi renderete conto dell’infezione Oppure vi cadrà a terra poco prima dell’inoculo. Allora sarà molto confortante aprire il frigo e utilizzare quella bustina di US-05 che avevate messo da parte. Non verrà fuori la birra dei vostri sogni, ma quei 3€ vi avranno evitato lacrime amare.

Quale è la temperatura giusta di fermentazione?

Questo è un tema difficile. Trovare la temperatura ottimale per tutti i tipi di lievito che sono disponibili oggi è quasi impossibile. Tra l’altro, la temperatura ottimale in assoluto non esiste, dipende da cosa si vuole ottenere da quel particolare lievito. Di solito il produttore indica un range, ma spesso è molto ampio e di per sé non dice granché. Le informazioni online sono spesso vaghe e soprattutto soggette a gusti personali e alla capacità di chi ha usato un certo lievito di descriverne le caratteristiche (soprattutto dal punto di vista aromatico). Capacità che purtroppo non abbondano in rete. Però alcune linee guida valgono sempre:

  • la maggior parte degli esteri (aromi fruttati) e degli alcoli superiori (alcoli complessi diversi dall’etilico) vengono prodotti nella prima parte della fermentazione: se non conosciamo il lievito che stiamo utilizzando (e soprattutto se il ceppo è belga) è meglio partire molto vicino alla temperatura minima consigliata e alzarla gradualmente di due/tre gradi (1 grado al giorno) a partire dal secondo giorno di fermentazione. In questo modo magari non otteremo il profilo aromatico ideale alla prima prova, ma almeno la nostra birra non avrà aroma di solvente (estere isoamilacetato ad alte concentrazioni) e alcol spigoloso che brucia la gola (polialcoli); soprattutto, avremo una base di partenza decente da cui partire per gli esperimenti successivi.
  • nessun lievito ama sbalzi di temperatura durante la fermentazione: se la temperatura viene lasciata salire troppo velocemente, probabilmente verrà fuori qualche puzza o quantomeno qualche aroma indesiderato; se abbassata di botto in preda al panico durante la fermentazione, probabile che questa si arresti. Bisogna cercare il più possibile di controllarla. Se non avete almeno una camera di fermentazione, forse è meglio lasciar perdere le sperimentazioni con le birre belghe fino a che non ne avrete una. Poi, per carità, una botta di culo può sempre capitare. Ve la auguriamo con tutto il cuore.

Le saison e le birre belghe è meglio non fermentarle a 30C

Non vengono bene così, quasi mai. Avrete letto da qualche parte che i birrifici lo fanno (lo abbiamo letto anche noi). Probabile che sia così, ma in condizioni diverse dai nostri sgabuzzini e spesso con un lievito che è nato e cresciuto nel birrificio. Se proprio serve dare una mano al lievito per garantire una certa attenuazione, alziamo piano piano la temperatura quando la fermentazione (ovvero la densità) è arrivata 1/3 di quella finale.   “Fa caldo, faccio una saison” è un approccio che non funziona. Lo diciamo per esperienza personale.

17 COMMENTS

    • Ciao Leonardo!

      Gli starter possono dare odori più o meno sgradevoli. Capita anche piuttosto frequentemente. Questo è dovuto a diversi fattori: (1) alta concentrazione di lievito (altrimenti non sarebbe uno starter ma una birra); (2) temperature di lavoro tipicamente più alte di quelle di fermentazione (generalmente non è necessario monitorare rigorosamente la temperatura di fermentazione dello starter); (3) tempi ridotti per il riassorbimento di sostanze secondarie prodotte dal lievito durante la fermentazione (di solito uno starter si utilizza nel giro di tre/quattro giorni).

      Questo può da luogo ad una serie di aromi sgradevoli quali ad esempio “solvente” (alta concentrazione dell’estere etilacetato, che in basse dosi produce aroma di banana), medicinale (alta produzione di fenoli, che in basse dosi hanno aroma di pepe o chiodi di garofano), burroso (il diacetile, che si solito viene riassorbito dal lievito dopo la fermentazione), mela verde o vernice (acetaldeide, anche questa in genere riassorbita dal lievito a fine fermentazione) e, ovviamente, il tipico aroma di lievito che è difficile da descrivere.

      Come capire se lo strater è infetto? Assaggiandolo. Nessuno di questi aromi dà un sapore acido o veramente sgradevole. Uno starter non infetto deve essere comunque bevibile.

  1. Grazie Frank!
    Il mio starter puzza ma in bocca non ha nulla che non va
    Certo, sarebbe bello se fossi capace di capire di che sottoprodotto si tratta
    È duro da descrivere.. È tipo puzza di busta di lievito appena aperta con delle punte acide e che ricorda un po’ la carne scaduta
    Ma ora sono più tranquillo ^^

    • Da come lo descrivi sembra il classico aroma della busta di wyeast appena aperta. Non mi preoccuperei più di tanto. Mi raccomando, facci poi sapere come è andata!

  2. Frank!!
    Ho appena fatto uno starter da un litro con un lievito liquido… tutto dentro una bottiglia, col tappo figo modificato artigianalmente con gorgogliatore e guarnizione… tutto sanitizzato alla perfezione.
    Ecco, le cose belle da raccontarti finiscono qui.
    Ho riempito il gorgogliatore con acqua non sanitizzata… mi sono accorto che il gorgogliatore gorgogliava “al contrario” e non capivo perché… poi guardo bene e noto che succedeva perché la bottiglia era un po’ ammaccata (nel senso che non era gonfia)… allora con le mani ho cercato di farla diventare gonfia.
    Qui ho fatto il danno! Sono cadute ben 3 gocce di acqua non sanitizzata dal gorgogliatore allo starter…
    Ora… c’è la possibilità che lo starter sia stato infettato per queste 3 gocce? è possibile sapere a starter ultimato se è stato infettato? Come si fa a capirlo? Non vorrei buttare altri 23 litri.
    Ringrazio Dio che ho 2 bustine di lievito secco in frigo… però se possibile vorrei usare questo lievito liquido starterizzato…

    • Daniele, anzitutto: niente panico. Se non si tratta di acqua di fogna (e non credo), dubito che possa accadere qualcosa di brutto. Tieni conto che lo starter, per sua natura, è pieno di cellule di lievito affamate che di solito fanno morire di fame qualsiasi altra piccola concentrazione di agenti contaminanti. Tieni conto che di solito lo starter si fa senza gorgogliatore ma semplicemente coprendo il contenitore con una pellicola di alluminio da cucina sanitizzata, per far in modo che ci sia un piccolo ricambio d’aria per una ossigenazione continua. Qualcosa entra sempre, ma non sopravvive.

      • Ma l’infezione nello starter è visibile ad occhio? Che in quanto a odorato e gusto non son capace di riconoscerla…

  3. Ciao ho letto un po’ di vari tuoi articoli e ho deciso di fare come te: BIAB e 15 litri finali per ogni cotta.
    Per 15 litri finali secondo te può bastare una fiala di lievito liquido? O bisogna anche qui per forza fare uno starter?

  4. Ciao Frank, ho un consiglio da chiederti sulla temperatura di fermentazione.
    Nei lieviti belgi come fare ad avere esteri più fruttati? E invece fenoli più speziati?
    Grazie tante 🙂

    • Ciao Lele, in genere un aumento della temperatura di fermentazione aumenta la produzione sia di esteri che di fenoli. Ogni lievito è diverso e agisce diversamente su mosti diversi. Non esiste chiaramente una formula precisa, bisogna fare diverse prove. Quando decidi quale lievito usare, prova a cercare su internet esperienze e curve di fermentazione che hanno usato altri utenti, almeno per capire da dove partire.

  5. Ciao, sto preparando il secondo starter della mia vita ed ho notato che ha formato delle bolle strane (consistenza quasi oleosa) ed il sapore (anche se non è sgradevole) mi sembra un po’ acido! 😱😱😱
    Secondo te è possibile un infezione da batteri lattici?
    Nel caso posso usarlo per una Imperial stout da 10% sperando che l’alcol uccida i batteri oppure devo fare un experimental wild yeasts?

    • Aggiornamento: è più probabile che siano batteri acetici piuttosto che lattici e dato che ossiggenavo pesantemente con la frusta siano “saltati fuori”.
      In questo caso è meglio buttare via tutto?
      Allego link con la foto (le bolle piccole sono perché avevo appena agitato, mentre quelle grandi sono quelle che mi preoccupavano)
      http://www.beersub.it/20170928_204637.jpg

      • Ciao Massimo, a me sembrano normalissime bolle da fermentazione. Difficile che dei batteri acetici possano aver preso il sopravvento con tutto il lievito che hai inoculato in quel poco mosto.

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