Senza entrare troppo nei dettagli, ho pensato di riunire in un solo post le mie impressioni su questi tre nuovi gadget che ho sperimentato nell’ultima cotta.

Presto arriverà anche un aggiornamento su SmartPID (qui le prime impressioni), di cui sto aspettando l’aggiornamento software. Vorrei provarlo ancora un po’ prima di scriverne nel dettaglio.

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Filtro Bouncer

Filtro Bouncer

Partiamo dall’oggetto che ha mostrato la performance peggiore. Qualcuno mi aveva avvertito quando ho postato la foto del nuovo acquisto sulla pagina Facebook: le maglie sono troppo grandi, passa tutto. E in effetti è così: per quanto l’oggetto in sé sia molto pratico nell’utilizzo, la maglia del filtro rosso è troppo larga anche per fermare il trub. Non si è intasato, questo è certo, ma quando l’ho aperto a fine travaso da pentola a fermentatore non c’era praticamente nulla sulla retina in acciaio. Il lato positivo è che non ho notato ossigenazione né bollicine al suo interno, quindi ritengo che sia utilizzabile anche per il travaso tra fermentatori senza rischio di ossidazione. Con il sifone funziona molto bene, senza blocchi. L’unico problema è il peso del filtro che tende a fare forza sulla clip del sifone, sbilanciandola. Occorre pensare a un sistema per tenere ferma la clip, altrimenti è necessario sostenere il sifone con la mano durante tutto il travaso.

Non demordo, però: prossima volta acquisterò il filtro interno a maglia più fine (quello blu) e proverò di nuovo. Anche perché vorrei utilizzarlo nei piccoli batch da 5 litri, quando imbottiglio direttamente dal fermentatore. In queste situazioni, con il fermentatore molto piccolo (o addirittura con la damigiana) è difficile non smuovere il fondo portando luppolo e lievito in bottiglia. Il rischio del filtro a maglia più fine è che si intasi presto bloccando il flusso del sifone. Vedremo.

Con i fermentatori grandi e un cold crash di 5 giorni non ho mai avuto problemi di luppolo in bottiglia, nemmeno in caso di dry hopping importante (che per me significa 5-6 gr/L). Quindi, nel mio caso, l’utilizzo del filtro Bouncer rimarrebbe eventualmente confinato a imbottigliamento senza travaso e passaggio da pentola di boil a fermentatore (che poi portarsi dietro un po’ di trub non crea particolari problemi, a dirla tutta, ma la limpidezza ha un effetto tranquillizzante sull’umore dell’homebrewer).

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Brewfather

Brewfather

Era un po’ di tempo ormai che sentivo parlare di questo programma per le ricette ma, essendo un grande fan di Beersmith, non avevo avuto voglia né tempo di provare altro. Questo fino all’ultima release del programma di Brad Smith, uscita ormai qualche mese fa, che si è rivelata una delusione totale. Beersmith 3.0 è praticamente identico a prima: grafica vecchia, usabilità bassa e decine di opzioni inutili. Il tentativo di introdurre altre features ha complicato ancora di più il programma, rendendolo veramente ostico (oltre che brutto). Dopo aver letto i commenti entusiasti di diversi homebrewer, tra cui Davide di RovidBeer, e soprattutto dopo aver letto dell’integrazione con il Tilt, ho deciso di provare.

Non farò una recensione completa (Davide le fa meglio di me) ma le prime impressioni sono ottime: usabilità alta, grafica piacevole, organizzazione delle varie funzionalità pensata molto bene. Utilissimo l’inventario degli ingredienti da cui vengono scalate via via le quantità inserite in ricetta (in questo Beersmith era penoso). Bella l’idea del batch con i vari stati (pianificazione, giorno della cotta con i vari timer, fermentazione) che ti segue passo passo dalla cotta all’imbottigliamento.

L’integrazione con il Tilt è fantastica (vedi prossimo paragrafo). So che Davide Arzarello (Arzaman) sta lavorando a una integrazione di SmartPID con Brewfather, il che renderebbe questo programma davvero unico.

La versione  mobile, che non è una vera e propria app ma funziona allo stesso modo, è fluida e immediata. Conferma l’impressione estremamente positiva.

Il costo del programma è modesto (20 $/anno), credo proprio che acquisterò presto l’abbonamento annuale che permette di salvare un numero infinito di ricette e di esportarle e importarle. La versione di prova è completa e dura un mese.

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Tilt Hydrometer

Tilt

Ed eccoci all’oggetto a mio avviso più interessante di questa carrellata. Anche in questo caso sono state le impressioni di Davide a spingermi verso l’acquisto, e devo dire che non me ne sono pentito. Per conoscere bene tutte le funzionalità del Tilt vi rimando agli articoli di Davide su RovidBeer, ma dopo averlo utilizzato per qualche giorno posso dire che è una gran figata.

Basta passare vicino al frigorifero con il telefono acceso per conoscere la densità del mosto in fermentazione. Con un paio di clic si invia la lettura al Brewfather che la salva e la mostra nel bellissimo grafico che si intravede nell’immagine al paragrafo precedente. Quanto il Tilt sia preciso nelle misure ancora non so dirlo con certezza: sicuramente, dopo la taratura in acqua, la lettura dell’OG del mosto pre-fermentazione era allineata a quella fatta con l’idrometro (un solo punto di differenza). Siccome non ho alcuna intenzione di prelevare campioni di mosto per verificare le letture intermedie, saprò dirvi solo a fine fermentazione se la lettura della FG sarà allineata a quella che farò con l’idrometro.

Il Tilt si controlla tramite una app che si installa sul telefono. Questa, devo essere sincero, fa abbastanza pena. Per carità, assolve il suo compito base (lettura della densità e invio della stessa su Google Drive), ma avrebbe bisogno di una bella rinfrescata. Assurdo, ad esempio, che non legga il livello di batteria del Tilt. È vero che un piccolissimo led sul Tilt si illumina di rosso se la batteria è scarica, ma una volta messo nel mosto chi la vede più la lucetta? Anche le impostazioni del colore (ci sono diversi Tilt di diversi colori, selezionabili sulla app) sono assurde: ogni volta va reimpostato il colore per ogni campo, una bella rottura. Insomma, la app potrebbe migliorare molto.

Dire che il manuale di utilizzo è fatto male, è un eufemismo: di fatto non esiste. Online comunque si trovano diversi video ed esistono sempre le guide di RovidBeer.

Senza un telefono acceso, le misure del Tilt non possono essere lette né inviate online. Per impostare un invio costante delle misure (tipo ogni 15 minuti) bisogna mettere in piedi un piccolo aggeggio con Raspberry (qui la guida) oppure acquistare BrewBot (qui) al costo di circa 50€. Per ora non ho intenzione di fare nulla del genere, mi basta leggere la densità la sera prima di andare a dormire e la mattina appena sveglio. Non credo una misura continua possa essere di particolare utilità, ma potrei anche cambiare opinione se mi prende la scimmia.

Il Tilt costa parecchio (circa 160€), ma è veramente un aggeggio carino. Io l’ho preso da The Malt Miller (link).

 

37 COMMENTS

  1. Ciao Frank. ho letto attentamente il posto e riguardo il Filtro Bouncer si potrebbe inserire una maglia in inox a trama piu stretta? cosi sarebbe perfetto

    • Sicuro sicuro che hai letto attentamente? 🙂

      “Non demordo, però: prossima volta acquisterò il filtro interno a maglia più fine (quello blu) e proverò di nuovo”

  2. Per quanto riguarda il tilt, varrebbe il prezzo che costa anche se riuscisse solamente a rilevare anche “solo” la variazione di densità. Per conoscere OG ed FG precise si può tranquillamente continuare ad usare l’idrometro prima di chiudere il fermentatore e una volta finito di imbottigliare. La vera seccatura sono appunto i prelievi nel bel mezzo della fermentazione per capire a che punto sta e se è conclusa: ci vuole tempo, si rischiano infezioni e si sprecano cl preziosi per riempire il cilindro test…

  3. La stessa funzione del Tilt la fa anche Plaato se non mi sbaglio, ne hai mai sentito parlare o conosci qualcuno che lo usa? Sarei quasi interessato all’acquisto.

    • Sì, l’ho visto. Ma non so se lo venfono in italia. Io mi fiderei più ddl Tilt per ora visto che lo utilizzano molti hb con soddisfazione.

      • Alcuni amici hanno acquistato il Plaato e dicono sia precisissimo. Però non saprei… il problema più grosso del Plaato è che se riempi molto il fermentatore (o se utilizzi un lievito che sai già che farà tanta schiuma, tipo da Blanche o da Weizen) e devi mettere un blow-off, non lo puoi usare.
        Poi sei anche limitato nella possibilità di prendere campioni di qualsiasi tipo e per qualsiasi motivo. Col Tilt puoi tranquillamente (se serve) aprire il fermentatore e prendere un campione o verificare visivamente lo stato del mosto (io, ad esempio, all’occorrenza tolgo il gorgogliatore, infilo una pipetta di plastica sanitizzata nel buco, prendo un campione e poi ritappo, l’ho fatto anche pochi minuti fa per controllare se il Tilt stava funzionando a dovere e ho avuto la conferma.
        In ogni caso anche il Plaato è un bell’aggeggino ed ha un’app sicuramente fatta molto meglio di quella del Tilt ed è più completa.
        In più ti dice quante “bolle” ha fatto il gorgogliatore da quando ha iniziato a fermentare a quando ha finito… penso sia la cosa più nerd del mondo !!! ahaha

        • mi permetto di aggiungere una precisazione circa il plaato, giusto perché ne ho uno e non sono affatto permaloso (gne gne gne scioccoueiv gne gne gne):
          – è possibile usare il plaato attaccandolo ad un tubo come blow off, l’importante è mantenere l’aggeggio in posizione verticale: sul sito ci sono anche dei progetti per stamparsi con una stampante 3d dei pratici sostegni per diverse occasioni.
          – con plaato puoi fare i prelievi in qualsiasi momento, e richiudere il tutto. puoi anche correggere al volo la densità stimata nell’app in caso di discrepanze, e continuare a cercare informazioni sui lieviti liquidi sul sito di scioccoueiv.
          – il conteggio delle bolle è una nerdata totale completamente inutile, quindi fondamentale.

  4. Ti ringrazio di avermi citato più volte nell’articolo.

    Come sai amo il Tilt e la tecnologia applicata alla birra in generale, amo avere sempre tutto sotto controllo anche durante la fermentazione (che ritengo la fase più critica del processo).

    Per quanto riguarda Brewfather siamo allineatissimi, entrambi delusi da Beersmith 3 e entrambi amanti dei programmi snelli ma completi, mi sto sentendo spesso via mail con lo sviluppatore e gli ho già suggerito qualche modifica che ha messo in lista.

    Il filtro Bouncer non mi ha mai convinto e dalla tua prova ho avuto conferma dei miei timori. Vediamo come si comporta quello blu.

    P.S.
    Quando mi rifai la sour blend??? Ho sete!!! ahaha

  5. Ciao Frank,
    dopo avere letto il tuo post e dopo aver letto la guida di Rovid Beer ho provato Brewfather. Ne avevo sentito parlare ma mai provato. La prima impressione devo dire che è molto buona, ho impostato la ricetta della prossima cotta senza grandi problemi. Però c’è una questione che non mi torna: la gestione g/l dei luppoli. Il rapporto mi pare che si basi sui litri che metterò nel fermentatore. Ma non tiene conto dei litri totali che avrò a fine bollitura (litri del fermentatore + trub).
    Come al solito grazie 😀

    • Vero, mi ero chiesto anche io questa cosa. È anche vero che per le aggiunte in bollitura non c’è una “misura” universale. Credo che molti facciano sempre riferimento ai grammi/litro nel fermentatore (io no, ma lo esplicito sempre nelle ricette).

  6. Dopo aver letto l’articolo ho voluto provare Brewfather per vedere come fosse nell’uso diretto.
    Ho provato a riscrivere alcune mie ricette progettate su Brewuplus che è sempre stato preciso per la stima della OG. Inserendo l’impianto, e tutti gli ingredienti ho notato che Brewfather dava delle stime estremamente sproporzionate rispetto a BrewPlus. Dopo un pò ho notato che stimava il potenziale dei grani in un modo eccessivo. Ad esempio un Pils o Pale lo stimava a 1038 invece dei 1030 di Brewplus, un CaraPils 1036 invece dei 1028 di BrewPlus.
    Volevo sapere se anche tu hai notato di questi problemi

    • Sinceramente io non ho avuto di questi problemi. Penso che se fosse così sarebbe già emerso visto i tanti utenti che usano questo programma. Attenzione all’unità di misura, perchè 1.038 per un pale, espresso in pound/gallone, è ragionevole. Mentre in Kg per 10 litri è corretto attestarsi intorno a 1.030.

      • Ciao Frank, come sempre sei illuminante. Scrivo qui perché ho appena avuto lo stesso problema di Alberto.
        Molto probabilmente sto per dire una noobbata colossale, ma preferisco fare la figura del neofita, quale sono, piuttosto che continuare a non capire: mi ero accordo del potenziale di estrazione dei malti espresso nell’ottica lb/gal (1038 vs 1030 ad esempio) e, cercando di tornare in un range corretto secondo i miei calcoli usuali, ho modificato i valori portandoli a quelli espressi nella famosa tabella dalla versione italiana di Designing Great beers. Anche in questa maniera la ricetta viene sbagliata. Può essere perchè il calcolo Brewfather lo fa comunque considerando i galloni e non i 10lt? Non capisco, mi aspettavo che aggiustando i valori del grist a quelli da 1kg/10lt la ricetta tornasse. Cosa sbaglio? Help!

        • Ciao Paolo, io ho la SG dei grani in pound/gallone (Malto Base 1,038 pre capirci) e mi torna tutto con le ricette di Beersmith (che anche utilizza il potenziale in pound/gallone). Per tutto il resto ho litri e Kg come unità di misura. Non saprei come aiutarti, mi dispiace.

  7. Ciao, non vedo l’ora di leggere i tuoi esperimenti con il tilt.. peccato che non misuri la variazione di ph, sarebbe interessante sia per curiosità sia per togliersi qualche dubbio di infezioni (non è il tuo caso ovvio 😂) mi sorge spontaneo domandarmi se sia utilizzabile con dry hopping libero fatto a fermentazione in corso.. credo proprio che falsi totalmente la lettura

  8. ciao!
    il filtro bouncer potrebbe funzionare nel travaso preimbottigliamento per trattenere luppoli in pellet buttati liberi in dh?

    • Potrebbe, ma non ho provato perchè in genere con il cold crash e il travaso dall’alto non pesco i luppoli che si sono depositati sul fondo.

  9. Certo capisco, solo che sto cercando delle alternative visto che non ho possibilità di fare cold crash.
    Per ora sto mettendo le calzine sul sifone ma il flusso non è regolare e ossigena tanto, forse per il troppo sporco che intasa e interrompe il flusso, potrebbe essere secondo te? hai qualche idea per da consigliarmi? additivi?

  10. Ho visto BrewBot ma credo che non serva solo per vedere costantemente l’Og del fermentatore ma ho visto che può (acquistando il set con le sonde e gli switch wifi per le prese) regolare le temperature da remoto, o manualmente o se capisco bene in automatico rispetto al programma dato e al risultato che si vuole ottenere.
    Può essere utile una cosa del genere? Qualcuno l’ha provato?
    (Ci stavo pensando, solo che adesso come adesso, solo il pensiero di sostituire il controller di una delle camere di fermentazione per due prese che accendo o spengono il motore del frigo e le serpentine riscaldanti, mi lascia un pelo perplesso, sopratutto se non trovo altre testimonianze che questo funzioni).

    • Sì, fa anche quello con un sistema di prese intelligenti senza fili (con socket inglese però, quindi servirebbero degli adattatori). Secondo me, se hai già un sistema di controllo della temperatura che funziona, non vale la pena cambiare. Avere il log della densità ogni 15 minuti non serve a granché a mio avviso.

  11. Ciao Frank e complimenti per i tuoi post, riguardo al Bouncer, io sto usando quello bianco che è ancora più stretto di quello blu.
    Ho dovuto comprarlo a parte perché non esce di default.
    Tutta un’altra storia, è l’unico che uso. Sei un grande e continua a stupirci, un grazie al tuo o lavoro che permette a chi ti segue di migliorare la nostra passione commettendo sempre meno errori….grazie!

  12. Su Mr malt ho comprato sia il Bouncer (con annesso il filtro rosso) che i ricambi. Per quest’ultimi, diversamente dalla descrizione sul sito, mi sono stati spediti 2 filtri, uno blu e uno bianco. Ho controllato il codice pensando ad un errore, invece corrisponde.
    Per completezza riporto le caratteristiche dei vari filtri:

    Rosso: Mash 20; Micron 915
    Blu: Mash 50; Micron 304
    Bianco: Mash 80; Micron 178

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