Sì: funziona. Fine del post. 

Ovviamente scherzo. Per funzionare, funziona, ma non è certamente esente da qualche difetto: ci sono ampi margini di miglioramento, specialmente per quanto riguarda la app. Ma andiamo con ordine. 

Cos’è

Il Tilt Hydrometer è un densimetro elettronico che permette di misurare in qualsiasi momento la densità del mosto senza aprire il fermentatore. È sufficiente avvicinarsi al frigo, abilitare la connessione Bluetooth sul cellulare, aprire la App e leggere il valore. La lettura si può facilmente salvare in cloud per avere una storicizzazione dei valori a cui poter accedere successivamente.

Ha la forma di un piccolo cilindro che galleggia sul mosto. Al variare della densità del mosto varia l’inclinazione del cilindro e da questo dato il Tilt riesce a calcolare la densità effettiva del mosto, correggendola automaticamente in base all’alcol che piano piano viene prodotto dal lievito. È in grado anche di leggere la temperatura del mosto, ma questa funzionalità è il suo aspetto debole (ne parleremo poi).

Per poter leggere le informazioni da più di un fermentatore occorre comprare più di un Tilt. Per questo scopo vengono venduti Tilt di diversi colori, in modo da poter associare ogni colore a un fermentatore diverso.

Come vedremo, esistono diverse modalità per la lettura e la storicizzazione del dato di densità.

Quanto costa?

Non poco. Anzi, direi tanto. Al momento è disponibile in Italia su Mr. Malt, al prezzo di 165€. Per molti il prezzo è troppo alto per giustificarne l’acquisto. Alla fine non è strettamente necessario conoscere la densità in ogni momento della fermentazione: con un po’ di esperienza sulle spalle ce la si cava facendo un paio di misure con il buon vecchio densimetro “analogico” e qualche lettura random con un rifrattometro per verificare la stabilità della FG senza sprecare campioni di mosto. Il Tilt non fa miracoli: se fate birre che fanno cagare, continuerete a farle con 165€ in meno nel portafoglio.

Gli aspetti positivi

Siamo d’accordo che conoscere la densità del mosto in ogni momento non serve. Però, devo essere sincero, tornare a casa e leggere il valore semplicemente avvicinando il telefono al frigo è una figata. Se si ripete più volte la stessa ricetta (o se si utilizza lo stesso lievito in ricette con OG similare), ci si rende conto da subito di come sta performando il lievito in base alla discesa della densità. Nelle basse fermentazioni la lettura della densità può essere utile per decidere quando alzare la temperatura per velocizzare il riassorbimento del diacetile. Insomma, nel complesso è un oggetto divertente che in alcuni casi può aiutare a capire meglio come lavora il lievito.

E il Tilt funziona, molto bene. L’ho utilizzato per tre cotte e la lettura della densità è sempre stata affidabile. Né il dry hopping né gli abbattimenti di temperatura hanno falsato i valori della densità calcolati dal Tilt. È possibile che una volta ogni tanto la fermentazione produca un eccesso di schiuma falsando la lettura, ma per quello che ho letto in giro si tratta di casi eccezionali. 

A mio avviso l’aspetto più interessante è l’integrazione con Brewfather, un software in cloud pensato per scrivere ricette e seguire tutta la cotta. Il Tilt è integrato benissimo con l’interfaccia di Brewfather: inviare le letture è facile ed immediato, e i grafici che ne vengono fuori sono utili e ben fatti (vedi immagine sotto).

La taratura è piuttosto semplice: la prima volta lo si immerge in acqua distillata per settare la lettura a 1,000. Dopodiché, se a inizio fermentazione la lettura non coincide esattamente con quella fatta con il densimetro, semplicemente si inserisce dalla App un nuovo punto di taratura (con la lettura del densimetro) e il Tilt si allinea. L’errore a fine fermentazione può essere di uno o due punti, ma lo ritengo ragionevole e comparabile con i classici errori casalinghi di lettura “a vista” del densimetro.

Dov’è l’inghippo?

Un “inghippo” vero e proprio non c’è. Come ho già scritto, il Tilt fa il suo dovere ed è molto divertente da usare. Ma indubbiamente ha degli aspetti migliorabili.

La App non è fatta bene. Fa il suo lavoro, per carità, ma è scomoda da usare. Non si ricorda mai il colore del Tilt che è stato collegato l’ultima volta: io ho il giallo, ad esempio, ma mi compare sempre in default il rosso ogni volta che la apro. E per ogni valore rilevato (densità, temperatura, nome del batch) va impostato il colore del Tilt da un menù a tendina. Questo significa che bisogna selezionare il Tilt giallo su tre menù a tendina per mandare una sola misura. Scomodo. Parecchio

La lettura della temperatura non è stabile. Non so che tipologia di rilevatore di temperatura abbiano inserito nel Tilt, ma è evidente che non funziona. Anche tarandolo più volte, sembra leggere delle temperature a caso nell’intorno di quella effettiva. Poco male, difficilmente si utilizza questo strumento senza un STC che controlli la temperatura del mosto, quindi non c’è bisogno di leggere la temperatura. Inoltre, Brewfather permette facilmente di correggere il valore della temperatura sulle letture inviate dal Tilt, cosa che faccio sempre (ci vogliono 20 secondi) per ottenere grafici leggibili e senza oscillazioni. Di fatto, la lettura della densità nel grafico sopra è quella effettiva del Tilt, mentre la temperatura la inserisco a mano leggendola dall’STC che ha la sonda immersa nel mosto tramite pozzetto.

Il maledetto LED colorato. L’unico modo per sapere se il Tilt sta funzionando e se la batteria non è completamente scarica è leggere a vista il colore di un microscopico LED che lampeggia sul Tilt quando cambia posizione. Non c’è nessuna indicazione sul livello di batteria nella App, nè qualsivoglia sistema di troubleshooting. Vi ritroverete spesso a imprecare in aramaico davanti al telefono, sperando che accada qualcosa a un certo punto mentre la App cerca il segnale Bluetooth del Tilt. La batteria può scaricarsi improvvisamente durante la fermentazione e voi ve la prendete in saccoccia. Per carità, non si tratta del salvavita Beghelli, se si spegne amen, però su questo aspetto gli sviluppatori potrebbero certamente fare qualcosa. 

Il libretto illustrativo è povero di informazioni. Povero è un eufemismo, diciamo che non c’è scritto praticamente una mazza. Ma in rete si trova molto, pure in italiano, grazie anche all’articolo di Davide di RovidBeer.

In conclusione

Lo ricomprerei? Sì. 

Lo trovo uno strumento molto utile, soprattutto per il log delle letture di densità e temperatura integrato con Brewfather. Con l’aiuto di un telefono vecchio, un chip Raspberry o questo strumento qui Plug & Play è anche possibile fare in modo che l’invio delle misure in Cloud sia costante e automatico. Sinceramente non credo serva a granché avere misure della densità ogni 15 minuti, quindi mi accontento di passare la sera accanto al frigo e lanciare la App.

8 COMMENTS

  1. Lo uso da ormai 3 anni e sono completamente in accordo con te su tutto l’articolo. E’ uno strumento del quale non farei mai più a meno, anche se non indispensabile.

    Ultimamente sto utilizzando un controller AxH Therm V2.0 ( http://www.iobrewing.it/ ) per la gestione della temperatura e quest’ultimo mi permette di mandare al grafico Brewfather le temperature di camera e mosto lette in tempo reale dalle sonde del termostato e la densità letta dal Tilt, quindi bypasso senza problemi l’errore di lettura di temperatura, che anche a me agli inizi dava molto fastidio.

    Ultimamente (proprio per fare test per l’integrazione sul termostato dei ragazzi di IoBrewing) ho avuto modo di provare l’Ispindel, che è il clone tedesco del Tilt (autocostruirselo costa una baggianata, oppure si trova già costruito sulle 50 euro circa).
    Non ho provato le misurazioni (punto nevralgico del sistema effettivamente), ma come software è molto migliore, ha tante impostazioni ed è anch’esso ormai interfacciabile facilmente a Brewfather… non avessi già comprato 2 TILT nel 2016 forse opterei per quello, anche se (ci tengo a precisarlo) funziona in wi-fi anzichè con bluetooth, quindi ha bisogno di fermentatori in plastica, o stratagemmi particolari per farlo funzionare in quelli di acciaio, quali fori supplementari e ripetitori wireless dedicati.

    Confermo che il punto più debole del Tilt è l’app. Non ci vorrebbe nulla ad aggiornarla e a renderla più “user-friendly”, ma probabilmente non gli interessa farlo (è identica da 3 anni).

    Come dici (e come ho già scritto più volte sui miei articoli), anch’io lo consiglierei ad occhi chiusi a chiunque, ma mi da un po l’idea che gli sviluppatori si siano un po “adagiati sugli allori” e che abbiano abbandonato lo sviluppo del progetto troppo presto, ci sono alternative appetibili e altre tecnologie (ad esempio il Plaato, che a me non convince come principio, ma che molti stanno trovando serio e funzionante) che possono essere ponderate prima di spendere queste 160 euro.

    • È vero: l’impressione è proprio quella di una buona idea lasciata lì. Speriamo riprendano il mano il progetto, altrimenti finiranno per essere superati da altri.

  2. Lo strumento è veramente interessante, ma ritengo che il prezzo sia veramente esagerato, nemmeno avesse un sistema operativo integrato che ti permettesse di fare chissà cosa.
    Per leggere solo la densità e rilevare la temperatura, anche male, mi sembra veramente troppo.

  3. ciao Frank, stavo pensando di prendermi il clone da assemblare del tilt, l’Ispindel, ma mi viene un dubbio su questo tipo di dispositivi….fermentando in pressione le letture rimangono affidabili? hai gia fatto una prova?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here