Sono passati diversi mesi dall’ultimo libro recensito tra le pagine di questo blog. Purtroppo ho avuto poco tempo per leggere: questo ha diradato le recensioni. ma nel contempo ha incrementato la pila di libri che tengo sul comodino (perché non smetto comunque di acquistare libri compulsivamente). In queste ultime settimane di viaggi sono però riuscito a dare un piccolo sprint alla lettura (durante gli spostamenti in treno e in aereo) arrivando finalmente a terminare il libro di Scott Janish, The New IPA, uscito in Italia poco prima della scorsa estate.
Mi imbattei per la prima volta nel blog di Scott Janish diversi anni fa, mentre ero alla ricerca di informazioni sull’utilizzo del luppolo. Mi colpì molto per i contenuti dettagliati, l’approccio scientifico e il taglio fortemente innovativo. Le ricerche e le sperimentazioni di Scott sul luppolo sono sempre state approfondite e interessanti. Da quel primo clic, seguire i suoi post è diventato un passaggio naturale del mio girovagare su internet alla ricerca di contenuti validi e rigorosi.
Quando ha annunciato l’avvio della stesura di un libro dedicato proprio al luppolo, non potevo che esserne entusiasta. Nonostante le birre luppolate non siano mai state il mio interesse principale, né come bevitore né come produttore, le dinamiche chimico-biologiche che regolano il rilascio dei composti del luppolo nella birra mi ha sempre affascinato. Nei suoi post, Scott Janish ha progressivamente dedicato sempre più spazio alle ormai diffusissime New England IPA, dette anche Hazy IPA per via della loro setosa torbidità. Che si ami o no lo stile, è indubbio che i delicati equilibri che regolano l’aroma, il corpo e la torbidità di queste birre abbiano aperto filoni di ricerca innovativi e interessanti. Tanto che perfino io, che non annovero certo le NEIPA tra i miei stili preferiti, qualche mese fa mi sono lanciato in un test produttivo dopo una disamina approfondita su ingredienti e processo. Molti dei contenuti dei miei post sul tema hanno preso spunto proprio dal blog di Scott o da articoli citati nei suoi post.
Veniamo al libro. Se la copertina è piuttosto curata graficamente e tutto sommato ben fatta, la presentazione dei contenuti al suo interno lo è un pò meno. Per strane vicissitudini editoriali che sfuggono alla mia comprensione, Scott non ha trovato un editore interessato a pubblicare il suo libro. Si è così dovuto armare di santa pazienza e curare da solo l’editing e l’impaginazione del libro. Sebbene la veste interna non sia delle più esaltanti e appaia un po’ scolastica (tipo tesi universitaria), c’è da apprezzare lo sforzo nell’articolazione dei contenuti, che vanno ben oltre la semplice riproposizione su cartaceo degli articoli del blog. Insomma: non esaltante graficamente, ma denso di contenuti interessanti e comunque fruibile.
Fatta questa premessa, veniamo ai contenuti. Va detto che questo non è un libro per principianti. Sebbene nei primi capitoli vengano toccati i principali elementi caratterizzanti del luppolo e del suo utilizzo nella produzione di birra, non si parte dal livello base. Chi si addentra nella lettura di questo libro deve avere un minimo di competenze sul tema. Non è un libro per neofiti, ma nemmeno un trattato biochimico per super nerd. Siamo su una buona via di mezzo.
I primi capitoli rinfrescano concetti più o meno noti come i principali composti del luppolo, il suo utilizzo, la freschezza, l’invecchiamento, con contenuti nuovi e punti di vista alternativi, proponendo in modo strutturato i principali risultati estratti da ricerche e articoli scientifici. Scordatevi il classico approccio divulgativo e generalista, qui si entra nel dettaglio delle dinamiche biochimiche che regolano l’interazione del luppolo con gli altri composti presenti nel mosto e nella birra. Sebbene il livello tecnico sia piuttosto approfondito, il libro rimane sempre scorrevole e leggibile. Molto utili i brevi riepiloghi a punti-elenco posizionati alla fine di ogni capitolo, dove vengono espressi i principali concetti trattati nelle pagine precedenti.
Dal capitolo 7 in avanti la trattazione inizia a farsi più specifica, focalizzandosi intorno all’utilizzo di dosi massicce di luppolo per la produzione di birre ad alta concentrazione aromatica, illustrando una serie di nuove ricerche che hanno portato alla luce aspetti innovativi e ribaltato, in parte, convinzioni ormai radicate nella mente di birrai e produttori casalinghi: dal dry hopping durante la fermentazione tumultuosa all’apporto di amaro nella fase di luppolatura a freddo, dallo sviluppo di aromi tropicali all’interazione con le proteine e molto altro. Veramente tante le informazioni da memorizzare, comprendere e sistematizzare. Lettura non proprio semplice, ma decisamente affascinante.
Il lavoro di ricerca e sperimentazione dietro questo libro è immenso, ben oltre le normali capacità di un produttore casalingo. Non aspettatevi di trovare risposte a tutte le domande o indicazioni precise su come procedere nella pratica: trattandosi di temi piuttosto complessi e per la maggior parte ancora oggetto di ricerca e analisi, è difficile – e poco sensato – tracciare una lista di azioni specifiche da mettere in campo. Come spesso accade nel processo produttivo, determinati risultati si producono grazie all’effetto di una serie di azioni combinate. Non esiste un solo metodo per produrre una NEIPA perfetta, così come non ha senso indicare una specifica modalità di dry hopping come la migliore in assoluto. Scott nel suo libro ci fornisce una serie di strumenti per la comprensione, sta a noi metterli in pratica nel modo che più si adatta alle nostre modalità operative e ai nostri obiettivi.
The New IPA: Scientific Guide to Hop Aroma and Flavor aroma è un bellissimo libro. Scritto bene, denso di contenuti e avvincente. Un manuale da leggere, rileggere e tenere sempre a portata di mano. Ricco di informazioni ma soprattutto innovativo e intelligente. Un lavoro enorme che meritava a mio avviso più attenzione di quella che ha ricevuto. Capisco che molti homebrewer sono alla ricerca di risposte e non di ulteriori domande, ma chi non lo è nella vita? Eppure continuammo a porci domande ogni giorno, senza per questo smettere di cercare le risposte.
Top come sempre
L’ho messo nel carrello amazon, poi aperto la tua pagina e e trovato la recensione che conferma l’acquisto. Molto bene!
Il tuo spazio di recensione libri è il mio preferito del sito, non smettere mai!
Da un altro compratore di libri compulsivo
Lollo
Bella recensione, mi ha incuriosito davvero e credo lo acquisterò. Potrebbe essere un buon approfondimento al libro di George Fix “Principles of Brewing Science”?
Assolutamente sì
C’è anche la versione in italiano?
Negativo.