OxygenOrmai sapete che siamo abbastanza fissati con la fermentazione. La riteniamo la parte maggiormente critica del processo di birrificazione, motivo per cui siamo alla costante ricerca di approcci differenti per poterla migliorare. Da quando ci siamo concentrati sulla gestione del lievito e delle temperature di fermentazione, le nostre birre hanno fatto il salto di qualità.

L’ossigenazione del mosto è uno di quegli step per cui stiamo ancora cercando un approccio che ci convinca sul serio. Ne abbiamo provati diversi fino a ora: scuotimento vigoroso del fermentatore una volta chiuso, splashing ripetuto tra due fermentatori, mescolamento vorticoso con trapano e paletta di plastica di Mr. Malt, mescolamento vorticoso con trapano e paletta gigante in acciaio di Pinta.

Fino ad ora però, nessuno di questi ci ha convinto appieno: in un modo o nell’altro, prevedono tutti un contatto tra mosto e aria non filtrata (possibile fonte di contaminazione). Ovviamente il metodo migliore per evitare contatto con aria non filtrata sarebbe l’ossigenazione diretta (tramite bombola di ossigeno). Rimediare e tenere in casa bombole d’ossigeno però non è proprio semplice, per ora non abbiamo voglia di imbarcarci nell’impresa.

Un metodo interessante ci sembrava l’areazione tramite pompa per acquario e pietra porosa: in questo modo l’aria che viene a contatto con il mosto passa attraverso un piccolo filtro sterile (volendo se ne può anche usare uno nuovo per ogni cotta, il costo non è proibitivo). Una delle controindicazioni di questo metodo è la pietra porosa in ceramica che non si riesce mai a sanitizzare per bene e la cui durata è quindi limitata nel tempo. Questo kit per l’areazione con pietra porosa, pompetta e filtro sterile costa una ventina di euro:

Kit areazione Brewferm

La pietra porosa in ceramica può essere sostituta da un in inox che ha l’enorme vantaggio di poter essere bollita prima dell’utilizzo. Il prezzo, sempre su mr malt, era però proibitivo: più di 50€. Decisamente troppo per una soluzione che comunque non eravamo sicuri funzionasse. Per fortuna un nostro caro amico di Eastside Brewing ci ha segnalato questo shop online su Aliexpress (l’equivalente di ebay in cina) che vende una pietra porosa in inox per soli 5€ (come è possibile? boh). In tre settimane è arrivata e l’abbiamo subito messa alla prova.

porosa

Primp step, collegarla alla pompa Brewferm e fare una prova in acqua. Il risultato, dobbiamo ammetterlo, non è stato proprio soddisfacente. Qui sotto il filmato.

Ciononostante non ci siamo scoraggiati e abbiamo comunque deciso di fare un test sul campo. Avevamo in programma due cotte e abbiamo deciso di arearle entrambe con la pietra in inox per 20 minuti. Il vero problema è come valutare il livello di ossigenazione, dato che non disponiamo di strumenti di misura adatti allo scopo (e non abbiamo alcuna intenzione di acquistarli).

Dal solito libro di Chris White “Yeast” sappiamo che l’ossigenazione, oltre a garantire una fermentazione più pulita, influisce principalmente su un paio di aspetti:

  • livello di attenuazione (una buona ossigenazione aiuta il lievito a raggiungere una buona attenuazione)
  • minore stress del lievito e quindi fermentazione “pulita” (assenza di off-flavours)

E’ chiaro che entrambi i punti non dipendono in assoluto solamente dall’ossigenazione. Per fare un test veramente serio bisognerebbe fare due cotte e ossigenarle in due modi diversi a parità di tutte le altre condizioni. Noi non ci siamo spinti a questo livello, ma abbiamo avuto l’opportunità di riprodurre una nostra vecchia ricetta con alcune piccole modifiche. La volta precedente, applicando un mash a 65C e fermentando con lievito secco Safale Us-05 (areazione tramite trapano e frusta inox) eravamo arrivati a una FG di 1,007. Questa volta abbiamo fatto un mash a 66C e utilizzato lievito liquido Irish Ale (meno attenuante dell’US-05). Abbiamo fermentato a 19 e alzato progressivamente fino a 21 per aiutare l’attenuazione. Beersmith stimava una FG di 1,010.

Abbiamo inoltre applicato questa tecnica di areazione anche per una cotta successiva, una ricetta nuova molto semplice per produrre mosto da fermentare in prima istanza con S-04 e successivamente con Brettanomyces Lambicus e Pediococcus (vi racconteremo presto anche di quest’avventura). In questo caso il mash è stato fatto a 69C proprio per avere una densità finale un pò più più alta, in modo da lasciare qualcosa da mangiare ai brett dopo la fermentazione primaria. Abbiamo fermentato a 21C. Beersmith stimava una FG pari a 1,016.

I risultati? Nel primo caso non siamo scesi sotto gli 1,015 (contro i 1,010 previsti), nel secondo ci siamo fermati a 1,018 (contro i 1,016 previsti). Nel secondo caso, inoltre, l’aroma finale non ci è sembrato pulitissimo (il che potrebbe essere dovuto a lievito sotto stress).

Insomma, ci rendiamo conto che non si tratta proprio di dati scientifici, ma come prova la riteniamo sufficiente per tornare al nostro vecchio metodo: trapano e miscelatore in inox preso da Pinta. In futuro, forse, potremmo provare ad acquistare una pompa più potente anche se quella in dotazione con il kit di Mr Malt pompa comunque 2 litri al minuto con una potenza di 2W, il che non è proprio poco. Si potrebbe provare anche a cambiare pietra porosa, magari quella iper economica che abbiamo acquistato non è proprio il massimo. Per il momento, ci mettiamo di nuovo al lavoro con il vecchio metodo.

mosto

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3 settembre 2015 / AGGIORNAMENTO: dopo aver passato molto tempo in un cassetto, abbiamo usato questa stessa pietra con una bombola di ossigeno e funziona alla grande. Mi hanno detto, ma non l’ho provata personalmente, che quella venduta su Mr. Malt funziona bene anche con la pompetta da acquario, ma costa molto più di questa (siamo intorno ai 50€).

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12 ottobre 2016 / aggiornamento. Premettendo che continuo e continuerò ancora ad usare la bombola di ossigeno per ossigenare il mosto, volevo segnalare una recente e casuale scoperta. Mentre facevo l’aerosol a mia figlia, mi è venuto in mento di provare a collegare il tubo dell’aerosol alla pietra porosa inox da 0.5 micron. Il risultato mi è sembrato ottimo. Condivido il video, magari qualcuno che si ritrova una macchinetta per aerosol in giro per casa può provare ad usarla per areare il mosto.

30 COMMENTS

    • Sì, è probabile. E’ una delle ipotesi che abbiamo ventilato in fondo al post. Quelle per acquari a prezzi contenuti non sono molto più potenti di questa. Forse ci vorrebbe proprio un altro tipo di pompa. Vedremo.

  1. Io uso ossigeno puro inserito in linea durante il trasferimento nel fermentatore. Soluzione molto più costosa ovviamente, ma in termini di qualità dell’ossigenazione è imbattibile. In più non ho più nemmeno bisogno della pietra porosa, visto che la miscelazione avviene grazie alla pompa 😉

    • Ci crediamo Eugenio, è la soluzione che adottano i birrifici! Qui si discute di metodi casalinghi. 🙂

  2. Io uso la stessa pompetta brewferm che hai usato tu acquistata da birramia, nn ho provato la pietra in inox ma ti assicuro che quella in dotazione funziona meglio!! Io per sanificare la pietra in dotazione la tengo sempre in alcol alimentare al 95% e la tiro fuori dall’alcol solo quando la devo usare…in 6 cotte effettuate con questo metodo nn ho preso infezioni (tocco ferro…)

    • L’avevamo provata una volta, sicuramente a livello di bolle funzione meglio. Non ci convinceva tantissimo la sanitizzazione. Magari riproveremo. Un salutp e grazie per il feedback!

  3. Come già detto da Lorenz per usare la pietra porosa in dotazione con la pompa Mr. Malt bisogna tenerla nell’alcol. Io la mia la lascio costantemente nella Vodka 😉 poi prima di inserirla nel fermentatore la lascio lavorare e sgocciolare per 5/10 min. Si pulisce bene e l’alcol a quelle gradazioni evapora bene…
    Per quanto riguarda la pietra in Inox, il problema è che la pompa Mr. Malt non spara 2litri al minuto come dichiarato. servirebbe una pompa più potente, ma bisogna stare attenti anche al filtro sterile che più di un tot non regge…
    La soluzione migliore sarebbe bombola di ossigeno e pietra inox.

    • Non so se proveremo a riutilizzare la pompa con la pietra porosa. Il trapano e la mega frusta in inox sono facili da usare e anche relativamente semplici da sanitizzare (la paletta è in inox). Per ora andremo avanti così, ci sembra che le attenuazioni siano sempre state piuttosto in linea con le attese e che i lieviti abbiano lavorato bene senza generare off-flavours. Come detto anche nel post, tuttavia, non possiamo misurare il contenuto effettivo di ossigeno quindi non ce la sentiamo di dare un verdetto definitivo. Ovviamente la bombola d’ossigeno è il top, ma non è facile trovarne, sono esplosive e costano parecchio.

  4. Ciao ragazzi, vi volevo segnalare che nell’ultima cotta ho dovuto per necessità bollire la pietra porosa in quanto me la sono trovata sporca di muffa in alcuni punti e non volevo tornare al vecchio metodo dello spadellamento.
    L’ho bollita per oltre 10 minuti senza comprometterne l’integrità e poi non contento l’ho lasciata a “macerare” nell’oxy fino all’utilizzo.
    Ovviamente è stata una misura dettata dalla necessità e al prossimo ordine me ne farò arrivare un’altra, però sto meditando se farla diventare una pratica costante, perchè una sterilizzazione migliore della bollitura non esiste (a parte forse l’utilizzo di un’autoclave), e perchè il costo della pietra in inox mi sembra proibitivo.
    A mio avviso l’utilizzo del trapano a fermentatore così esposto all’aria (come vedo nella foto) è piuttosto rischiosa, inoltre per la mia esperienza la pompetta + pietra porosa lavora ottimamente.
    Per l’american barleywine che ha vinto l’ultimo incontro della passata edizione di brassare romano, che partiva da un’OG di 1103, abbiamo ossigenato con la pompetta per una quarantina di minuti e l’US05 ha lavorato tranquillamente (anche se abbiamo inoculato ben 4 bustine), raggiungendo un’attenuazione apparente del 74% e un’ABV del 10,4%.

    • Ciao Andrea,

      per quanto riguarda il mescolamento col trapano all’aria hai ragione. Quella era solo una posa per la foto, di solito facciamo passare il miscelatore dal buchetto al centro del coperchio con quest’ultimo chiuso. Certo il rischi di contaminazione non è nullo, ma ridotto. Con uno lievito attivo e un overpitching si riducono ancora di più. Per quanto riguarda la pietra porosa, il chemioxi non credo riesca a sanitizzarla bene perché appunto è porosa; l’ideale è l’alcol o ovviamente la bollitura. Sinceramente ho letto sempre di evitare di farla bollire, ma non so dirti perché. Il fatto che “a vista” funzioni non è in sé una garanzia che pezzi di pietra porosa non finiscano nel mosto. Prossima volta faremo una prova con pietra porosa immersa in alcool, magari.

      Grazie mille del feedback!

  5. ciao anch’io avevo acquistato la pietra commentata e ho purtroppo scoperto anch’io che la pompa della brew ferm non è abbastanza potente. Ho risolto utilizzando l’aerosol! Molto potente!

  6. Il mio arerosol ha un filtro sotto dal quale pesca l’aria. Lo immergo qualche minuto nel metabisolfito e poi lo asciugo con il phon. Nessuna infezione…

    • Anche io uso l’aerosol, ed in effetti il filtro degli aerosol è antibatterico, quindi…
      Ps: Complimenti Frank per il blog, è un piacere leggerti 😉

      • Grazie Corrado! Io alla fine sono tornato all’areazione tramite paletta collegata al trapano e mi trovo bene.

        • Lorenzo prego! e come si dice…Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova…ma se non si sperimenta che gusto c’è?

  7. credo che il problema sia che la pompa deve essere più in alto rispetto al contenitore con il liquido
    sulle istruzioni della mia pompetta per acquari c’è scritto questo…

    • Il problema è che la pietra ha i fori troppo piccoli per la pompa brewferm. Quella che vendono su Birramia va bene, ma costa intorno ai 50€! Mettendo una pompa più forte invece si bucano i filtrini per l’aria. Questa pietra è pensata per le bombole di ossigeno che hanno una pressione più alta.

  8. Quindi Frank questa è la sentenza definitiva? Mi toccherà continuare con la pietra porosa in ceramica…

    • Questa pietra inox non va bene se utilizzata con pompetta e filtro: non ce la fa. Mi hanno detto invece che con questo sistema funziona bene quella (sempre inox) che vendono su birramia, solo che il costo è davvero proibitivo (40€). Però un amico l’ha provata e ha fatto anche un video: sembra andare alla grande. Magari un giorno ci farò un pensierino, per ora spaletto ancora con il trapano.

  9. Ciao! Mi unisco alla conversazione con qualche anno di ritardo. Di sicuro la bombola di ossigeno è l’ideale, ma stavo valutando un’alternativa più economica con un diffusore in acciaio inox da 0.5 micron (https://goo.gl/n7fq7I) e una pompetta cinese (https://goo.gl/VBFl5T): con una trentina d’euro su aliexpress dovrebbe uscirci fuori qualcosa di utilizzabile.
    Per filtrare l’aria pensavo di far passare il flusso dentro dell’acqua ossigenata.
    La pompa dovrebbe essere abbastanza potente per creare un buon flusso anche con la pietra da 0.5 (ho trovato un video di un tizio russo https://youtu.be/Wv6kNjkt2G4?t=6m), non so come possa funzionare il “filtro” ad acqua ossigenata. Tu che ne pensi?

    • Ciao Emiliano. La tua soluzione potrebbe funzionare, ma sinceramente non la vedo molto più economica. Una bombola di ossigeno da 20 litri costa più o meno una 15ina di euro e ti dura 20 cotte, un riduttore di pressione una 30ina di euro… come vedi siamo lì. E come comodità non c’è paragone con la pompetta ad aria. Poi vedi tu.

  10. ragazzi salve volevo anche io provare con la macchinetta per areosol,oltre alla macchinetta,di quale altre cose bisogne munirsi?per filtrare l aria ecc grazie mille

    • Ciao Matteo, ti serviranno, oltre ai vari collegamenti (tubi), la pietra porosa (inox, o ceramica, ma mille volte meglio inox) e i filtri sterili che vendono su qualsiasi sito di materiale per hb.

  11. a ok quindi macchinetta areosol,tubi filtro tipo 0.2 microon,la pietra porosa in inox quale mi consigli?grazie mille sempre gentilissimo

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