PREMESSA Tutto quello che descriviamo nel seguito teoricamente è valido. Ammetto però a malincuore che purtroppo non siamo riusciti a far funzionare il nostro impianto in questo modo.
Il motivo principale è che la pompa che abbiamo acquistato (la Novax 20B) ha una portata troppo alta ed è difficilmente regolabile. Il flusso di mosto dalla parte bassa della pentola alla parte alta ha funzionato nelle prove con pochi etti di malto (vedi link), ha fallito però nella prova generale con oltre sei chili di malti: questi ultimi, a contatto con la grain bag, hanno formato un “tappo” che impediva all’acqua di circolare.
Risultato: in breve la pompa spostava tutta l’acqua dalla parte inferiore a quella superiore della pentola, lasciando solo aria nella parte sottostante alla grain bag. Si poteva pensare di regolare in qualche altro modo il flusso, ma il tutto ci sembrava stesse diventando troppo complicato.
Ma non abbiamo desistito, e i risultati sono finalmente arrivati: qui trovate il nuovo impianto.
Leggete pure il seguito se vi va, qualche spunto buono c’è di sicuro.
PERCHÈ LO FAI, DISPERATA RAGAZZA MIA?
Dopo ormai quattro mesi (e cinque birre) di intensa attività brassicola (rigorosamente all grain), Brewing Bad si trova a dover fare il grande passo: trasferire le cotte dall’impianto di casa al box. Insomma, causa evoluzioni sentimentali di uno di noi (per fortuna stavolta in positivo) dobbiamo togliere i pentoloni da casa. Dato che nel box in cui andremo non potremo più usare il gas, abbiamo colto l’occasione per imbarcarci nella costruzione (graduale) di un nuovo impianto.
Prima cosa: convertire i due pentoloni inox da 33 litri in un impianto ad alimentazione elettrica. I punti critici sono essenzialmente due: arrivare ad una bollitura vigorosa del mosto in tempi umani (parliamo di ca. 25 lt) e controllare al meglio la temperatura di mash.
I CAPISALDI
Dopo varie discussioni, risse intestine, sbronze moleste e ricerche sul web, siamo arrivati ai seguenti capisaldi:
- una resistenza da 2000W a contatto con il mosto dovrebbe essere sufficiente per gli scopi di cui sopra
- un fornello elettrico non è consigliabile in quanto (1) disperde troppo calore nell’ambiente, servirebbe molta più potenza di 2000W (2) trovarne uno del diametro del fondo delle nostre pentole (35cm) è pressocchè impossibile;
- la resistenza deve essere a bassa intensità di calore (quindi il più lunga possibile) per evitare di caramellizzare il mosto
- il collegamento elettrico deve inoltre essere ben fatto (con messa a terra e tutto) per evitare sgradevoli elettroshock
I PENTOLONI ELETTRICI
Inizialmente ci eravamo orientati sui pentoloni elettrici (brewkettle) che vendono su molti siti web. Ci sembrava una soluzione abbastanza economica e immediata sia per bollire il mosto che per controllare la temperatura mash (la maggior parte di questi pentoloni è dotata di termostato interno autoregolante).
Approfondendo un po’ la questione però abbiamo scoperto che quelli di fascia bassa (tipo questo) sono consigliati esclusivamente per la bollitura (e nemmeno troppo) dato che i termostati interni non garantiscono un controllo accurato della temperatura. Inoltre, non sono estremamente affidabili, la circuiteria tende a rompersi facilmente (così dicono).
DIY
Alla fine, l’approccio che ci ha convinto di più è stato quello di orientarci verso un sistema cosiddetto RIMS (Recirculation Infusion Mash System) che si basa sul concetto di far circolare il mosto durante il mash per mantenere una temperatura costante. Si può costruire in diversi modi, noi abbiamo pensato di riutilizzare i nostri pentoloni inox e di andare per gradi, acquistando un pezzo alla volta per ammortizzare la spesa e verificare che le varie parti del marchingegno funzionino come previsto.
Alla fine siamo convinti che il DIY (Do It Yourself) sia una parte essenziale del divertimento nell’homebrewing.
SI PARTE
Per l’isolamento, dato che utilizzeremo un impianto elettrico senza fiamme libere, pensavamo a del semplice sughero da mettere intorno alla pentola, facendo in modo che si possa anche togliere nelle fasi di lavaggio. Appena avremo i risultati vi aggiorneremo. Per quanto riguarda invece la resistenza da utilizzare, la scelta è stata ardua. Se ne trovano molte in rete, con caratteristiche diverse. C’è quella da 10€ di solito utilizzata per lo scaldabagno, sconsigliabile perché va montata a manella (con tutti i problemi della foratura del pentolone, il collegamento a terra etc).
C’è poi quella della CamCo (sempre abbastanza economica, intorno ai 20€) a bassa intensità di potenza: teoricamente ottima (evita bruciature) ma l’abbiamo trovata solo su Amazon.com (quindi con possibile rogne alla dogana) ed inoltre c’è sempre il problema del montaggio e della messa a terra.
Dopo lunghe discussioni interne al nostro team e richieste di preventivi online, siamo riusciti a farci spedire da quelli di Braumaster la resistenza che forniscono con il kit Power-Can ( che completo arriva a costare fino 1000€). Ce la siamo “cavata” con 250€ (spedizione inclusa) per una resistenza a bassa intensità con fusibile e senza termostato (per il termostato volevano altri 100€, ci sembrava eccessivo). Questa soluzione ha alcuni notevoli vantaggi:
- è progettata appositamente per fare birra (Braumaster vende impianti anche professionali)
- è collegata in maniera sicura alla corrente (con messa a terra e fusibile)
- si immerge nel mosto e si può spostare da un pentolone all’altro secondo necessità
- non c’è bisognodi forare i pentoloni per applicarla.
Per ora faremo a meno della pompa per ricircolare il mosto, anche perché implicherebbe la foratura della pentola inox (che se non si è capito proprio non ci va di fare). Per evitare il contatto dei grani con la resistenza durante il mash, li terremo dentro una grain bag che abbiamo acquistato su Birramia per la modica cifra di 20€. La temperatura la controlleremo per ora a mano accendendo e spegnendo la resistenza, come facevamo con il fornello (con risultati tutto sommato buoni).
NEXT STEPS
- acquisto pompa da travaso (80€, qui)
- foratura pentoloni inox per dotarli di rubinetti inox (prima o poi ce tocca)
- acquisto controller di temperatura per la resistenza (20€, qui)
A quel punto, avremo un sistema RIMS completo.
A brevissimo aggiornamenti e foto.
Le vostre considerazioni sono molto interessanti. Come vi trovate con la resistenza della Braumaster?
Ciao Gabriele,
ieri abbiamo provato la resistenza Braumaster in fase di bollitura: va abbastanza bene, trovi il video alla fine di questo articolo: http://brewingbad.com/2013/05/mash-automatizzato-con-resistenza-elettrica-ci-siamo-quasi/
Un saluto,
BB
Ciao Gabriele e benvenuto!
Purtroppo per ora non siamo ancora riusciti a far funzionare il tutto, non per colpa della resistenza in sè (che ci sembra buona, anche se ancora non abbiamo fatto la prima cotta) ma per via dei tubi della pompa che abbiamo acquistato (come puoi leggere qui: http://brewingbad.com/2013/03/prima-prova-impianto-elettrico-poteva-andare-meglio/).
Non siamo ancora riusciti a fare una prova completa con la resistenza. Proprio questo weekend contiamo di fare il secondo round di prova (abbiamo acquistato dei tubi migliori): se ripassi da qui tra qualche giorno troverai sicuramente un resoconto della nostra avventura.
Un saluto.
Ciao,
ho anche io una pompa Novax B. Ed ho lo stesso identico problema di leevata aspirazione.
Vorrei sapere se avete provato a montare un variac per ridurre i giri/minuto o se avete solo sostituito la pompa.
Grazie,
Andrea
Ciao Andrea.
La pompa l’abbiamo sostituita con una più piccola e (a nostro avviso) più comoda della Solar Project (http://shop.solarproject.co.uk/). Per quanto riguarda il bypass sulla pompa Novax, ti consiglio di leggere l’ottimo post sul blog del Barone Birra che ha costruito un bypass per regolare la potenza della Novax. Trovi l’articolo qui: http://baronebirra86.blogspot.it/2012/01/costruzione-di-una-pompa-con-by-pass.html