Produrre birra in casa con ingredienti mal conservati è un vero controsenso: rendersi conto, dopo tanto impegno e più di un mese di attesa, che il luppolo ha prodotto un aroma di formaggio nella nostra birra o che il malto le ha conferito una nota di muffa non è certo una sensazione piacevole. Il quadro è ancora più frustrante se consideriamo che probabilmente avremmo potuto evitare il disastro facendo un po’ di attenzione allo stato di conservazione degli ingredienti.
Quali sono le condizioni ottimali di conservazione? Come facciamo a decidere se buttare nel pentolone quel vecchio malto speciale dimenticato in fondo a uno scaffale del ripostiglio? Provo a raccontare la mia esperienza, sottolineando quelli che per me rappresentano gli aspetti principali da considerare.
LIEVITO
Partiamo dal lievito SECCO. Come indica la Fermentis, il luogo di conservazione ottimale per il lievito secco è il frigorifero, dove la temperatura si aggira intorno ai 10°C. Se conservato sempre in frigo, si può utilizzare anche oltre la data di scadenza (che poi è un termine minimo di conservazione). Non esistono stime universali e precise, ma girando sul web l’opinione diffusa è che un lievito secco perda il 20% di vitalità all’anno se conservato a temperatura ambiente e solo il 4% all’anno se conservato in frigo.
Non esiste ahimé nessun metodo semplice per valutare la vitalità di una bustina di lievito, quindi dobbiamo sperare che il nostro fornitore lo abbia conservato sempre al fresco. Per questa ragione, sconsiglio di utilizzare le bustine di lievito secco dei kit, dato che questi scatoloni non vengono solitamente riposti in frigo e possono rimanere al caldo per diversi mesi (se non anni).
Per il lievito LIQUIDO la situazione è ancora più delicata. Obbligatoria la conservazione in frigo, perché già a temperatura ambiente la perdita di vitalità aumenta sensibilmente. La vitalità purtroppo è difficile da stimare, poiché dipende da diversi fattori: ceppo di lievito, produttore, confezione, modalità di conservazione. Affidarsi ai vari calcolatori online aiuta, ma è importante essere consapevoli che si tratta solo di macro stime. Con le nuove confezioni Pure Pitch, per esempio, la White Labs ha prolungato la scadenza a 6 mesi (prima erano 4), il che implica una perdita di vitalità più lenta nel tempo. Sconsiglio di “resuscitare” confezioni scadute: probabilmente qualche cellula viva ancora esiste, ma servirebbero diversi starter per riportare il conteggio complessivo a livelli decenti. Meglio acquistare una nuova confezione, almeno che non si tratti di batteri o brettanomyces utilizzati in fermentazione secondaria.
.
Il lievito liquido può anche essere congelato ma va prima trattato appositamente aggiungendo glicerolo, altrimenti i tessuti cellulari si rompono durante il congelamento uccidendo le cellule. Il processo non è semplicissimo e comunque il tempo di conservazione si allunga di molto solo se si dispone di super-congelatori che scendono fino a -80°C (quello di casa normalmente arriva intorno ai -25°C).
Quanto e come può essere conservato uno STARTER? Sicuramente va conservato in frigo. Ipotizzo, ma solo per avere una indicazione di massima, che perda vitalità a un tasso maggiore rispetto alla confezione originale (sigillata in una situazione ideale di laboratorio): un 30-40% di perdita di vitalità al mese è secondo me ragionevole (ma si potrebbe arrivare tranquillamente al 50%). Consiglio di conservare lo starter in frigo e utilizzarlo nel giro di una settimana o due al massimo, per non perdere troppa vitalità ed eliminare i vantaggi di aver fatto uno starter.
E invece lo SLURRY, ovvero il lievito recuperato da una cotta precedente? Direi che valgono le stesse considerazioni fatte per lo starter per quanto riguarda la modalità di conservazione e la perdita di vitalità. Va considerato che solitamente lo slurry contiene un alto numero di cellule vive rispetto a quelle necessarie per una cotta, quindi può essere utilizzato con successo anche dopo diverso tempo (probabilmente anche dopo un mese). Per stimare il numero di cellule vive di una torta di lievito recuperata (e per indicazioni su come trattarla), rimando a quest’altro post.
LUPPOLO
Il luppolo non ha in genere data di scadenza sulla confezione, viene indicata invece la data di raccolto. Più tempo passa, minore sarà la freschezza del luppolo (ovviamente). Gli effetti del tempo sul luppolo sono principalmente due: perdita di amaro (quindi di IBU potenziali) e perdita di aromi. Un luppolo vecchio, nel migliore dei casi (quindi se ben conservato), avrà meno alfa acidi e un aroma “fiacco”.
La bassa temperatura rallenta i processi di invecchiamento, quindi è bene conservare il luppolo al fresco. Essendo costituito da materia vegetale essiccata (privata quindi quasi completamente dell’acqua), il luppolo può essere conservato anche in congelatore. Per questa ragione, può essere anche scongelato e ricongelato. Anche il frigo va bene, ma consiglio il congelatore per una conservazione ottimale.
L’ossigeno e la luce sono grandi nemici del luppolo, ragion per cui è meglio conservarlo sottovuoto e al riparo dalla luce. L’ossigeno è particolarmente deleterio per il luppolo poiché ossida gli alfa acidi. In particolare, l’ossidazione dell’umulone forma un composto organoletticamente attivo che rilascia aroma di formaggio.
Per diversi anni ho conservato i luppoli in pellet senza sottovuoto in congelatore richiudendo bene le buste argentate con tanto scotch, cercando di far uscire più aria possibile. Non è certo il metodo migliore di conservazione, ma se vengono utilizzati entro breve (qualche mese) a mio avviso è accettabile (magari meglio utilizzare una busta appena aperta per il dry hopping di una IPA).
Da poco ho comprato questa macchina per il sottovuoto con cui mi trovo davvero bene. Utilizzando queste bustine è possibile mettere sottovuoto 150 grammi di luppolo in pellet per busta. Le buste sono riutilizzabili diverse volte. I luppoli conservati sottovuoto possono durare un bel po’, specialmente se utilizzati per l’amaro. Non vorrei sparare numeri a caso (non ho sufficiente esperienza), ma credo che luppoli acquistati subito dopo il raccolto e conservati sottovuoto al fresco, diano buoni risultati anche dopo un anno di conservazione (anche di più, se utilizzati solo in amaro).
Mentre è piuttosto facile rendersi conto della degradazione aromatica dei luppoli (è sufficiente strofinarli sul palmo della mano e annusarli), stimare la perdita di alfa acidi è più complicato. Molti software (tra cui Beersmith) offrono dei tool per stimare gli alfa acidi rimasti in base al tempo trascorso dal raccolto. Questa valutazione è però fortemente dipendente dalla temperatura di conservazione del luppolo. Se avete acquistato luppoli di un raccolto recente tenendoli sempre in congelatore, la stima è affidabile; se invece avete comprato luppoli di un raccolto dell’anno scorso e non sapete come sono stati conservati, questo valore stimato lascia secondo me il tempo che trova.
MALTO
Il malto è l’ingrediente più semplice da conservare. Se non è stato macinato, ogni chicco ha uno strato esterno che protegge le parti delicate interne dal contatto con l’aria e con la luce. Tenendolo al riparo dalla luce diretta e dall’umidità, in un ambiente fresco, si conserva molto a lungo. È importante conservarlo in contenitori chiusi, per evitare che gli insetti ne facciano banchetto rovinandolo irrimediabilmente. I malti scuri si conservano meglio e più a lungo per via delle melanoidine che si sono sviluppate durante il processo di tostatura.
Non è necessaria la conservazione in frigo, anche perché molti frigoriferi sono troppo umidi. La conservazione sottovuoto ovviamente rappresenta il top, ma non è obbligatoria. Un malto non macinato, se conservato sottovuoto, può durare anche diversi anni. Fino a qualche mese fa ho sempre conservato i malti nello sgabuzzino, in contenitori di plastica chiusi (ma non sottovuoto). Ora che ho la macchina per il sottovuoto, ho acquistato qualche sacchetto più grande per conservare sottovuoto almeno i malti speciali (che utilizzo in piccole quantità). C’è da dire che in queste buste ci sta anche un chilo e mezzo di malto, il che significa che per i miei volumi di produzione (circa 12 litri) con un paio di buste riesco a mettere sottovuoto anche il malto base per una cotta.
Il malto macinato si conserva invece molto male, poiché la rottura della struttura esterna porta presto all’ossidazione delle sostanze contenute all’interno del chicco. C’è chi sostiene addirittura che il malto macinato vada utilizzato al massimo entro poche ore dalla macinatura. Il mio consiglio è di usarlo entro pochi giorni, oppure metterlo subito sottovuoto e usarlo entro una o due settimane al massimo.
Come capire se un malto è ancora utilizzabile oppure no? Molto semplice: bisogna assaggiare. Il chicco deve essere croccante e spezzarsi sotto i denti (se ha preso umidità, è morbido). L’aroma deve essere piacevole e della giusta intensità. È bene assaggiare e odorare attentamente i vari malti appena li acquistiamo, così da avere un riferimento mentale per valutarne successivamente la bontà. Va inoltre verificato sempre bene che non ci siano insetti di nessun tipo.
Ecco un altro articolo che aspettavo 😉
Finora mi sono sempre riferito alla data di scadenza per la conservazione… I luppoli li tengo nel congelatore (chiusi ermeticamente ma non sottovuoto) mentre i malti in ambiente asciutto e chiusi ermeticamente.
Per i primi sino ad ora non ho avuto grossi problemi.
I malti invece mi arrivano spesso prossimi alla data di scadenza riportata sul sacchetto.
A parte cambiare fornitore (risposta ovvia) è quindi affidabile e meno la data riportata? Mi posso fidare del loro aspetto e sapore?
Ho 1kg di Black Crisp scaduto a luglio che pensavo di buttare… Al gusto sembra ok… lo tengo? 😀
Complimenti come sempre per l’articolo!
Bella Frank.
Per i prossimi acquisti ti consiglio i rotoli (tipo questi http://goo.gl/fQeM7S ) anzichè i sacchetti già pronti. Così puoi personalizzarti la lunghezza del sacchetto in base al contenuto. Occhio solo alla larghezza.
La data è un “best before” quindi se il sapore e la consistenza sono buoni li puoi usare. Ma assaggia bene, mi raccomando. 🙂
Grazie, sì, me ne avevano parlato. Segno!
Si, anch’io ti avrei consigliato i sacchetti “a rotolo”. Ci faccio stare tranquillamente anche 3 chili di malti.
Io, come te, è da poche settimane che sto iniziando a mettere sottovuoto i malti… prima li tenevo (proprio come te) dentro ad una cassapanca chiusi ermeticamente ma non sottovuoto. C’è da dire che non penso cambi tanto. Piu’ che altro trovo comoda la possibilità di avere dei pacchi da tot chili di malto base già pesato, in modo da poter dire “per la ricetta mi servono 5400 grammi di Pale Ale, prendo un pacco da 3 chili, uno da 2 chili e i restanti 400g li peso dal pacco aperto”.
Avevo sempre usato pacchi da 5 chili anche per i malti base (fino a poco tempo fa anch’io facevo cotte piccole, ora son passato ai 20 litri), ma ora mi son deciso a prendere pacchi da 25 chili… visto che interi tengon troppo posto li sto mettendo sottovuoto.
I luppoli li tengo in frigorifero… purtroppo non ho posto in freezer. Ultimamente sto cercando sempre di ordinarli solo se ho già le ricette pronte e pesate al grammo (per esempio ora devo fare due birre, ho utilizzato lo stesso luppolo da amaro in entrambe e con 100 grammi sono perfetto per finire la busta).
Quello che consiglio, se non si sa bene come son stati conservati i luppoli dal fornitore e da quanto tempo (su Mr-Malt indicano una data di best before, ma non una data di produzione purtroppo, ma presumo che quelli che compri oggi siano raccolto 2015, quindi abbiano circa un anno di vita) è abbondare.
Dipende ovviamente dal tipo di birra che si sta producendo, ma io solitamente se faccio una IPA abbondo un po per amaro e aroma rispetto ai canoni che vorrei ottenere… solitamente ho sempre avuto risultati decenti.
Restando fedele invece alle IBU calcolate dal programma sulla base dell’AA% segnato sulla busta ho fatto birre con meno amaro di quello che avrei voluto.
I lieviti secchi li tengo in frigo e non ho mai avuto problemi ad utilizzarli nemmeno se prossimi alla data di scadenza. Per i liquidi faccio starter e mi tengo sempre un po abbondante rispetto a quanto calcolato.
Magari i luppoli di Mr Malt fossero raccolto 2015! Ora sul sito mettono la data del raccolto, e molti sono addirittura del 2014…
Consigli per gli estratti di malto (liquidi e secchi ?). Le confezioni da 25 kg costano molto meno, ma come e quanto si conservano ? E’ possibile mettere sotto vuoto l’estratto secco, porzionato ?
Ciao
Mario
Ciao Mario, non avendo praticamente mai fatto birra da estratto non ho esperienza in merito agli estratti. Uso quello secco per gli startet ma lo conservo semplicemente chiuso con scotch in frigorifero. Non so se la macchina riesce mettere sottovuoto qualcosa in polvere senza risucchiarne una parte. Cmq i nemici sono sempre caldo e ossigeno, che accelerano l’invecchiamento e fanno scurire gli estratti. Il frigo è ottimo per conservarli, ma anche un luogo fresco va bene.
Ciao Frank.! Anche io ho iniziato ad usare la macchina per il sottovuoto per i grani, ho comperato sia i sacchi grandi che quelli piccoli, ma ho notato che molti (3 su 5) combinazione tutti quelli grandi, non tengono il vuoto per più di un giorno, hai per caso avuto anche te questi problemi? La macchina in questione è della stessa marca della tua ma è quella grigia che ti da la possibilità di decidere in base agli alimenti la potenza di aspirazione, ma son rimasto un po’ deluso purtroppo
Ti confermo che con i grani (specialmente i sacchi grandi) a volte il sottovuoto si perde (non sempre e non su tutti i sacchi grandi). Non è per me un grande problema, dato che l’avevo presa principalmente per tenere sotto vuoto i luppoli nei sacchi piccoli (quelli sembrano tenere). Le buste dei grani che perdono il sottovuoto le lascio così, si conservano comunque bene.
Ah ok ho capito.! Perfetto grazie mille per la risposta.!
Ciao Frank. Ti chiedo un consiglio. In cantina ho alcuni malti scaduti da qualche mese (black, biscuit, ecc). Assaggiandoli, sono ancora croccanti e non mi sembra che abbiano perso l’aroma. Secondo te, possono essere ancora buoni anche dopo la scadenza, o è meglio cambiarli?
Se al sapore non danno segni di cedimento e sono stati conservati bene, io li userei.
Ciao Frank,
ho appena acquistato anche io una macchina per il sottovuoto, e volevo chiederti se è corretto conservare i luppoli in pellet che avanzano per un utilizzo in dry hopping, o se è meglio usarli solo in bollitura perchè c’è qualche rischio di infezione una volta che non sono più conservati nella loro confezione originale. Ti chiedo questo perchè non tutte le volte si riesce ad usare il contenuto totale delle bustine. Tu come fai?
Grazie.
I rischi di infezione sono praticamente nulli, visto che sul luppolo difficilmente riescono a proliferare batteri o lieviti, specialmente se mantenuto in congelatore. Per conservarli al meglio si tengono sottovuoto nel congelatore al riparo dalla luce, anche se con il passare del tempo inevitabilmente vanno incontro a ossidazione che fa diminuire gli alfa acidi e se eccessiva produce aromi formaggiosi. Se conservati bene, comunque, si possono utilizzare anche diverse volte per il dry hopping (per verificarne l’aroma è sufficiente sfregarli nel palmo chiuso delle mani e annusare).
ciao Frank,
ho usato una bustina di F2 per la rifermentazione in bottiglia…vista la poca quantità necessaria rispetto la bustina si può chiudere con lo scotch e lasciare in frigo per la prossima cotta????? o conviene buttare via tutto e comprare un altra bustina??
ciao
D.
Ciao Daniele, io di solito lo richiudo subito e metto la bustina in una busta più grande che metto sottovuoto. Non mi fiderei tantissimo a tenere semplicemente chiusa la bustina con lo scotch…
ookk grazie mille!!! provvedo!!!!
Ciao Frank,
non avendo purtroppo un posto “fresco” questa estate ho conservato grani ed estratti e nutriente per il lievito in casa arrivando anche a temperature anche di 32/33 gradi…so che non è il massimo ma che faccio?? Butto via tutto???
Le buste sono ancora chiuse ma ovviamente non sottovuoto e con gli estratti ci farei solo.lo starter per il lievito…..che mi consigli?
Grazie
Daniele
Ciao Daniele. Per il malto non ci dovrebbero essere particolari problemi: certo, sarebbe meglio conservarlo in un luogo fresco, ma anche al caldo per qualche mese solitamente se la cava bene. Comunque basta assaggiarlo e valutare se il sapore è a posto. Sui nutrienti non saprei. Non credo ci siano enormi problemi nemmeno in questo caso: al massimo non saranno particolarmente efficaci, ma tanto non sono in genere nemmeno indispensabili (giusto per lo starter fatto con estratto molto vecchio). Comunque, visto che il costo non è esorbitante, ne prenderei una nuova confezione con il prossimo ordine di ingredienti.
Ciao Frank,
il lievito fresco va bene nel congelatore o lo “uccido”?
Per congelare i lieviti bisogna aggiungere glicerolo, altrimenti i cristalli di ghiaccio danneggiano le membrane cellulari. Se metti la busta in congelatore non uccidi il lievito, ma sicuramente riduci di parecchio la vitalità.
Grazie per la risposta ne approfitto per girati la stessa domanda sui luppoli….
Con questa domanda inizia a sorgermi il dubbio che tu non abbia letto il post sopra… 🙂
Ciao Frank
Vorrei una delucidazione…. Si parla spesso nei vari forum che il modo migliore per conservare il luppolo è freezer. Un giorno sono passata da un rivenditore famoso..( Non voglio fare pubblicità 🙂 ) è ho chiesto perché conservano i luppoli a 0°C? Mi ha risposto che sotto la soglia di 0°C oli aromatici si disgregano e perdono molto più velocemente tutte le caratteristiche …. Dove è la verità?
Vero, esistono diverse teorie al riguardo. Credo che il top sia conservarli intorno ai 2 gradi, ma il problema è che i frigoriferi di casa in genere sono impostati intorno agli 8 gradi. È sempre questione di compromessi.
Buonasera Frank. Mi stavo documentando per la conservazione degli ingredienti. Volevo sapere se , a distanza di tempo , ti stai trovando bene con quella macchina per il sottovuoto oppure no. Tnx.
Assolutamente sì, uso ancora quella.