Come ormai chi ci segue sa bene, non ci stanchiamo mai di ripetere quanto sia importante valutare il numero delle cellule di lievito necessarie per una fermentazione adeguata. Anzichè travasare ottocento volte la birra per il terrore dell’autolisi (che, come abbiamo spiegato in quest’altro post, esiste ma è ampiamente sopravvalutata) sarebbe molto meglio concentrarsi sul passaggio precedente, ovvero: inoculare nel mosto la giusta quantità di cellule (in media, meglio un po’ di più che un po’ di meno).

Quindi, nella maggior parte dei casi, è necessario preparare uno starter (perché? le ragioni le abbiamo discusse qualche tempo fa qui). E se siete soliti preparare starter, prima o poi vi dovrete dotare di un agitatore magnetico. Semplicemente perché è facile da costruire, è piuttosto economico e vi permetterà di dimezzare il volume medio degli starter che andrete a preparare.

Anche noi abbiamo tergiversato per un po’ (un altro aggeggio da tenere in sgabuzzino? no grazie), ma alla fine abbiamo ceduto. Prima di illustrare dove reperire i materiali e come assemblarlo (non vi preoccupate, è facilissimo) non possiamo però esimerci dallo scrivere un bel pippone sul conteggio delle cellule di lievito nel caso dell’agitatore magnetico. E’ più forte di noi, dovete avere pazienza. Se non ammorbiamo il prossimo con un po’ di teoria metafisica non siamo contenti.

Se proprio volete saltare la nostra istruttiva e fantastica introduzione, cliccate qui.

PERCHÈ COSTRUIRE UN AGITATORE MAGNETICO

Come sappiamo (e se non lo sapete, andate a leggere l’altro post!) uno starter in generale aiuta ad aumentare il numero di cellule che andremo ad inoculare nel mosto. Quello che conta è il numero finale di cellule vive che otterremo dopo la fermentazione dello starter. In linea di massima, questo valore è influenzato da:

  1. tasso di cellule vive inoculate nello starter: più cellule vive si inoculano, maggiore sarà la crescita durante la fermentazione dello starter (il rapporto non è lineare: oltre una certa densità di cellule vive inoculate, il tasso di crescita inizia a saturare).
  2. volume dello starter: maggiore il volume, maggiore la crescita (anche in questo caso, oltre un certo volume avremo una saturazione della crescita)
  3. ossigenazione: maggiore l’ossigenazione, maggiore la crescita delle cellule di lievito
  4. accesso ai nutrienti e agli zucchieri: più le cellule di lievito si muovono in giro per il mosto, maggiore sarà il loro accesso agli zuccheri e maggiore sarà la crescita

Il punto 1) dipende dalla data di produzione della busta di lievito che avete in mano e da come è stata conservata.  L’agitatore magnetico agisce invece sui punti 3) e 4). Mantenendo in agitazione costante il mosto, favorisce una maggiore ossigenazione facilitando al contempo l’espulsione di anidride carbonica (che limita le perfomance del lievito). Inoltre, le cellule di lievito, rimanendo in sospensione senza stratificarsi sul fondo, avranno maggiore accesso agli elementi nutrienti.

Il modello più utilizzato per calcolare il numero di cellule che andremo ad ottenere (Ending Cell Count) è quello elaborato da Chirs White e Zamil Naishaeff (autore dello Yeast Pitch Calculator di Mr. Malty). Tuttavia, alcuni esperimenti condotti da Krai Toester qualche anno fa (li trovate sul suo blog, Beaukaiser) arrivano a risultati sensibilmente diversi.

Il Pitch Calculator di Brewer’s Friend mette a disposizione un semplice tool che, tramite menù a tendina, permette di utilizzare l’uno o l’altro modello. Facendo una semplice prova, si evince immediatamente quanto i risultati (Ending Cell Count) siano differenti nei due casi. Facciamo una prova: nel primo caso (modello Braukaiser) otteniamo un Ending Cell Count di 345 miliardi. Utilizzando il modello di Chris White, invece, arriviamo a 210 miliardi (quasi la metà). Come vedete, comunque, tutt’altra storia rispetto ad uno starter senza agitatore (terza immagine in basso).

Agitatore Magnetico
Agitatore magnetico (Braukaiser): 345 miliardi di cellule
Agitatore Magnetico
Agitatore magnetico (White-Zainasheff): 210 miliardi di cellule
Brewers friend
SENZA agitatore magnetico: 153 miliardi di cellule

Che fare, quindi? La realtà, è triste dirlo, è che non sapremo mai con precisione quante cellule vive andranno a finire nel nostro mosto. Oltre al fatto che alcuni modelli sembrano non essere particolarmente allineati, i fattori in gioco e fuori dal nostro controllo sono comunque talmente tanti da rendere praticamente impossibile una previsione accurata. Buste di lievito nuove con la stessa data di produzione possono avere numeri di cellule vive completamente differenti in base per esempio alle modalità di conservazione (si pensi solo alla temperatura nei camion dei corrieri).

Un cosa è certa: in generale, è sempre meglio inoculare più cellule piuttosto che andare in underpitching (ovvero inocularne di meno). Gli effetti collaterali dell’overpitching, nella maggior parte degli stili, sono pressocché nulli. Per non esagerare ma stare comunque tranquilli, noi solitamente applichiamo il modello di Chris White puntando ad un 25% di cellule in più rispetto a quando indicato dal modello (nel caso pratico delle immagini precedenti, avremmo quindi preparato 2,5 litri di starter anziché 2).

Non entrate in paranoia con i conti, quindi, ma cercate di puntare un po’ più in alto di quanto previsto dai modelli.

Vediamo ora (finalmente) come costruire un agitatore magnetico.

COME COSTRUIRE UN AGITATORE MAGNETICO

Il concetto di base è molto semplice: per creare un vortice continuo si utilizza una ventola (solitamente quella per pc) su cui si incolla una calamita. Questa calamita aggancia un’altra calamita (detta “ancoretta magnetica”) all’interno della soluzione mosto + lievito facendola girare e creando un vortice. Questo il risultato (il filmato andrebbe visto con l’audio):

L’unico punto su cui far attenzione è la velocità a cui gira la ventola e la distanza di questa dall’ancoretta. Se collegate infatti la ventola ad un normale trasformatore da 12V, questa girerà troppo veloce e sparerà in un microsecondo l’ancoretta fuori dall’asse di rotazione fermandola inesorabilmente. Una soluzione è quella di inserire in linea un potenziometro in grado di regolare la corrente che fluisce nella ventola: per chi non si intende di circuiti però la cosa non è così semplice come sembra. Questo perché bisogna scegliere il potenziometro giusto in base all’assorbimento della ventola e al voltaggio e amperaggio fornito dal trasformatore che state utilizzando. Data l’estrema variabilità dei due parametri, se prendete un potenziometro a caso otterrete quasi sicuramente uno di questi due effetti: 1) il potenziometro funziona ma si brucia (per la troppa corrente) oppure 2) per i primi 3/4 di rotazione del potenziometro la ventola sarà completamente ferma, salvo poi iniziare a girare a manetta nell’ultimo quarto di rotazione sparando l’ancoretta fuori dall’asse di rotazione.

Dopo i primi esperimenti falliti con un potenziometro che avevamo in casa, alla fine abbiamo tolto il potenziometro dalla linea (nelle foto c’è per coprire il buco, ma non è collegato) e abbiamo optato per un trasformatore a tensione variabile comprato per 10€ al negozio di cianfrusaglie sotto casa. Posizionandolo a 3V, la ventola gira sufficientemente piano e l’ancoretta si aggancia senza problemi.

 AGGIORNAMENTO 24/09/2016  Dopo diverse ricerche e acquisti di potenziometri che non riuscivano a far girare la ventola a bassi giri, ho finalmente trovato un circuito stampato che dovrebbe essere universale per regolare la tensione di tutti i trasformatori sotto i 30V. Si chiama LM317, costa pochi euro e lo vendono sia su amazon (link) che su eBay (il link cambia spesso, ma è sufficiente cercare il nome del circuito). Si collega in entrata il trasformatore (attacco in alto a sinistra) e in uscita la ventola (attacco in basso) e va da paura.

Potenziometro per agitatore magnetico LM317

Per quanto riguarda ancoretta e magneti, potete acquistarli per pochi euro da Birramia con il prossimo ordine di malti. Di magnete va comunque bene uno qualsiasi (purché di adeguata potenza) ma l’ancoretta deve essere foderata con materiale food graded poiché a contatto con il lievito. Molti usano quelle recuperate da vecchi hard disk, ma sinceramente noi non ci siamo fidati. Anche  perché stiamo comunque parlando di una spesa aggiuntiva di 4 €.

Ecco la lista dei materiali e le foto per il montaggio. La spesa, in totale, si aggira sui 20/30€.

  1. ventola per pc: la trovate ovunque, comunque la vendono anche su Birramia (più o meno 5€)
  2. ancoretta magnetica: su Birramia a 4€
  3. magneti: anche questi li trovate su Birramia per 4€
  4. trasformatore: andate al ferramenta o al cinese sotto casa: con massimo 10€ ve la cavate
  5. scatola per contenere la ventola: qualsiasi ferramenta, verificate le dimensioni della ventola da pc e quelle del contenitore in cui farete lo starter (la scatola dovrà sostenerlo). Più o meno sui 10€.
  6. spia: non serve a niente ma è carina.
La ventola è collegata con quattro bulloni e controdadi, in modo da poterne regolare la distanza dall'ancoretta che andrà poi nello starter.
In questa foto il potenziometro è collegato, ma poi l’abbiamo disconnesso quando abbiamo acquistato il trasformatore a tensione variabile.
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La ventola è collegata con quattro bulloni e controdadi, in modo da poterne regolare la distanza dall’ancoretta che andrà poi nello starter.

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Pubblico con piacere la foto inviatami da Simone, un homebrewer che ha costruito il suo agitatore magnetico seguendo questa guida. Ciao Simone e grazie per l’entusiasmo!

Agitatore Magnetico Simone

68 COMMENTS

  1. Per chi volesse optare per il potenziometro, che secondo me porta ad una soluzione più “pulita” ed integrata dell’agitatore, deve munirsi di uno da 0-100 ohm lineare… ovviamente il requisito è che la ventola deve essere quella da pc, da 12V.
    Il potenziometro per ventole da pc è l’ideale, se ne trovano anche su ebay a qualche euro…
    Permettetemi inoltre qualche piccolo consiglio: ovviamente sulla creazione dell’agitatore sono influenti anche
    a) potenza della ventola
    b) dimensione e potenza dei magneti
    c) posizione dei magneti dalla ventola

    Personalmente ho usato i seguenti oggetti:
    – Ventola 12V 0,37A
    – Potenziometro 0-100 ohm lineare (potenziometro per ventola pc)
    – Magneti tondi 8x2mm (mi sembra con una forza di attrazione intorno ai 4kg)
    – Ancoretta 30x6mm

    E per ultimo… usate SEMPRE un contenitore, che conterrà lo starter, con il fondo piatto.. beuta4ever!

    • Ottimi precisiazioni.

      Mi permetto di insistere però su un punto: se non sbaglio, in generale, non è detto che un potenziometro 0-100 Ohm vada semper bene. Dipende molto dalla corrente che eroga il trasformatore (e quindi dalla potenza che deve dissipare il potenziometro). Quello che avevamo messo noi, con un trasformatore 12V da 2A, tendeva a surriscaldarsi e a perdere il controllo.

      Il potenziometro è sì più carino, ma se hai un trasformatore in grado di erogare la giusta corrente, non serve. Noi accendiamo e basta, l’agitatore va da solo.

      Il contenitore che usiamo poi è un barattolo di vetro da 2 litri di Ikea: non ha il fondo perfettamente piatto, ma funziona molto bene ugualmente. L’importante è che non sia estremamente convesso. E costa molto meno di una beuta che sì è comoda, ma non indispensabile.

        • Online non trovo più quello che ho io. Era tipo questo, ma non proprio questo (le pareti del mio sono totalmente trasparenti):

          http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/20112539/

          Comunque costano talmente poco, puoi provarne tranquillamente un paio. L’importante è che il fondo non sia troppo concavo, altrimenti la calamita ha difficoltà a girare (il mio è un po’ concavo e non ho comunque problemi).

  2. Più che altro dalla corrente che assorbe la ventola… in generale una ventolina del genere non arriva mai neanche ad 1A, e neanche a 500mA. Diciamo che il potenziometro poi ti permette di essere un po’ più preciso quando sali di giri, evitando scatti… però stiamo parlando di finezze, ovviamente!
    Il trasformatore poi agisce sulla tensione fornita, non direttamente sulla corrente…
    Invece sono moooooooolto interessato al barattolo ikea, vado subito sul sito a cercare! 😉

    • Infatti il nostro problema è stato propri quello di avere un trasformatore da 2A e una ventola che assorbiva solo parte della corrente. Questo, credo (ma non ci giurerei) ha fatto bruciare il potenziometro. Invece con il trasformatore va tutto liscio. Tra l’altro, credo che il trasformatore ad ogni scatto vari sia tensione che corrente e vale un po’ per tutte le ventole, per questo l’abbiamo trovato più comodo.

      Il barattolo Ikea funziona alla grande!

  3. Ciao Frank,
    complimenti per l’ottimo articolo. Sono in procinto di costruirmi un agitatore, ma non mi è ancora chiaro il funzionamento.
    Dopo aver preparato la minibirra con estratto e averci inoculato il lievito, quanto deve stare sull’agitatore? Dopo quanto posso usare lo starter?

    Grazie e ciao

    Enrico

    • Ciao Enrico,

      l’utilizzo di uno starter con agitatore è lo stesso di quello senza: lo fai partire e attendi un paio di giorno che abbia finito di fermentare. Lo vedrai a occhio quando l’attività non sarà più evidente (assenza di schiuma sulla superficie durante l’agitazione). Tra l’altro, non ci sarebbe teoricamente nemmeno bisogno di attendere la fine della fermentazione, dato che il lievito si riproduce nelle prime fase e l’obiettivo dello starter è proprio la riproduzione del lievito. A ogni modo, per essere sicuro io attendo sempre la fine della fermentazione, che in generale impiega al max 2 giorni a temperatura ambiente.

      Un saluto,
      FranK

  4. Ottimo, grazie mille Frank.
    Continuate così mi raccomando, i vostri articoli sono sempre utilissimi.

    Ciao

    Enrico

    • Sì, il movimento tiene in sospensione il lievito rendendolo più attivo per il contatto con il mosto e favorendo l’ossigenazione continua.

  5. Ragazzi ottimo articolo. Una domanda, la velocita di rotazione deve per forza generare un vortice vigoroso che arrivi sul fondo del contenitore ossigenando cosi il mosto o basta un semplice movimento circolare ?

  6. Ciao,
    Ho costruito il mio agitatore magnetico, utilizzando sia l’alimentatore variabile che il potenziometro.
    Il potenziometro funziona solo nella parte finale, cioè se lo metto al minimo la ventola resta ferma, sapete dirmi il perchè?
    Ho ulilizzato una ventola per PC da 12cm.

    • Devi utilizzare il potenziometro con la giusta resistenza in base alla corrente erogata dal trasformatore e quella assorbita dalla ventola. Per me è stato più semplice usare il trasformatore e resistenza variabile.

      • Grazie della risposta, ho collegato tutto ad un trasformatore che va 3V a 12V, ma vorrei utilizzare cmq il potenziometro. La ventola è da 12cm da 12v 0,3a. sapresti consigliarmi il potenziometro adatto? Attualmente ne monto uno da 100ohm.

  7. Mi spiace, non saprei. Proprio per evitare di dover fare questi conti ho usato il trasformatore a tensione variabile. 🙂

  8. Ciao Frank! Servirebbe proprio un video-tutorial per capire come costruirselo da soli. Io sinceramente non so niente di elettronica, ad esempio come si collega alla corrente elettrica? serve un alimentatore?

    • Ciao Cesco, non ho fatto un tutorial dettagliato perché ce ne sono a decine su internet. Ho preferito spiegare perché un agitatore è utile e a cosa serve davvero. Se cerchi su google trovi veramente tanti tutorial. E cmq se usi un trasformatore a tensione variabile è veramente banale: attacchi i due fili della ventola ai due fili che escono dal trasformatore (tagliando ovviamente il connettore con un paio di forbici) e hai finito.

  9. Scusa la domanda da ignorante,ma ovviamente,deve stare senza coperchio il barattolo? E poi non c’é il rischio che la mini birra si infetti,o generi sapori sgradevoli e poi si contamini la principale? Scusa ma per me é la prima volta!!

    • Ciao Andrea, gli starter è meglio coprirli con carta stagnola in modo da lasciar circolar aria all’interno, altrimenti si inficia la logica alla base dell’agitatore (ovvero far circolare ossigeno nel mosto). Chiaramente c’è un minimo rischio di infezione, ma è trascurabile vista l’abbondante presenza di lievito nello starter.

  10. Ciao Frank,
    ho visto che l’upgrade al circuito LM317 è molto recente e non ci sono commenti successivi. Prima di procedere all’assemblaggio volevo chiederti se funziona ancora tutto bene e se la consideri la “soluzione definitiva” (non me ne intendo un’emerita cippa di elettronica e sto acquistando direttamente dal tuo link a occhi chiusi…). Inoltre: i 12V del trasformatore sono il voltaggio massimo o quello minimo per far funzionare il tutto? Mi spiego: avrei a disposizione un caricabatterie per cellulare da 5V (700mA). Può fare al caso mio o è troppo piccolo?
    Grazie!

    • Ciao Simone, il circuito funziona alla grande, sono assolutamente soddisfatto. Non so rispondere con certezza alla tua domanda, ma credo che vada comunque bene anche con 5V. A ogni modo, anche se dovessi comprare un trasformatore nuovo da 12V, parliamo di una spesa irrisoria.

  11. Ciao Frank,
    cerco di replicare un po’ tutti i progetti delle tue guide. Dunque, siamo all’agitatore! Ho reperito tutti componenti da te elencati ma la ventola non si muove se la tensione del regolatore è inferiore a 6 volt. Non ne riesco a venire a capo. La mia beuta è da 2 lt. Qualche consiglio? P.s.: sono una pippa in elettronica/elettricità.

  12. Ciao Frank, ho appena finito di assemblare l’agitatore e con grande sorpresa mi sono accorto che invece di generare un vortice crea letteralmente un tornado (non voglio esagerare ma avrà il diametro circa il doppio del tuo, in un barattolo leggermente più piccolo, da 1,5l)
    Meglio non esagerare o faccio lo sborone e lo mando a tutta manetta in modo da ossigenare il più possibile?
    PS: continuate sempre su questa rotta

    • Hai provato a partire da 6 e come inizia a muoversi scalare verso il basso? Io facevo così con la mia, prima di trovare il circuito regolatore di tensione che ho segnalato alla fine del post.

  13. Ciao Frank,
    ahimè non va. Per il circuito intendi l’LM317? Ho acquistato proprio quello del link. Se scalo di volt la ventola si ferma.

    • Quindi hai sia il trasformatore a tensione variabile che l’LM317? Ma hai provato a impostare la tensione del trasformatore al massimo e poi diminuire la potenza con il potenziometro? Se lo hai fatto e non va, purtroppo non so come aiutarti. Potresti provare una ventola diversa.

  14. Esatto, sia uno che l’altro. Come faccio a diminuire col potenziometro? Perdona la mia ignoranza in materia😊
    Se imposto il trasformatore a 12 volt col potenziometro posso solo aumentare e non diminuire, cioè la ventola inizia a girare già troppo veloce sparando l’ancoretta.

    • Don, prova a mettere il potenziometro al massimo e poi accendi il trasformatore. Se l’ancoretta va troppo veloce diminuisci col potenziometro fino a raggiungere il giusto compromesso.

  15. Niente da fare, l’ancoretta è sempre troppo veloce. Sotto i 4,5 volt il potenziometro non fa muovere la ventola.

  16. Sono così fiero del mio agitatore magnetico che vorrei mostrarlo al mondo :-). Non c’è una sezione del sito per postare le foto dei nostri trabiccoli, e magari organizzare un concorso per votare il più bello! Sono sicuro di vincere!
    A parte gli scherzi, grazie per la guida!

  17. ciao frank mi sto facendo anche io un agitatore magnetico,la mia domanda è la seguente:
    dispondo di ventola pc 12 volt,alimentatore 12 volt,(quello diviso in due sezioni per intenderci per pc),e poi il famoso lm317.ora serve altro?ovviemnte tralasciando ancoretta magneti ecc…i collegamenti con questo circuito basta farli semplicemente attaccando la ventola all lm317 e spellando i fili dell alimentatore nel cavetto femmina e anche esso attaccato all lm317?bastano le cose che ho elencato sopra?ciao sei un grande

  18. no xche in qualche forum ho letto cosi’ ma mi sembrava strano,,quindi ok.i collegamenti li faccio come ho scritto sopra senza problemi..e penso di non mettere una interruttore on-off,ma solamente attacco e stacco la spina dalla presa per accendere e spegnere,pensi comporti qualcosa?

  19. infatti alla fine conta niente l interruttore…vedrfemo nei prossimi giorni lo faccio speriamo che quell aggeggio funzioni bene,xche la mia paura è che funzioni solo in un range,nel senso spero non sia troppo sensibile nel girare la manovella per la potenza..

    • Ho scelto quel circuito perchè ha un ampio range di lavoro. Avevo provato altri potenziometri ma mi davano sempre il problema che hai riscontrato anche tu.

  20. infatti…quindi anche tu hai attaccato direttamente i fili dell alimentatore diretti all lm317…allora penso che anche io faro’ lo stesso…:)

  21. una cosa frank mi sono dimenticato,ho gli stessi magneti delle foto quelli con rondella sotto.la domanda è attacco la rondella con mille chiodo alle vanetola,poi attacco anche i magneti con millechiodi alla rondella? e come devo attaccarli in modo che si respingono o in modo che si attraggono?

    • Ciao Matteo, non è che possiamo fare una chat su come si fa un agitatore magnetico qui nello spazio commenti… 🙂 Fai qualche prova, magari guardati qualche video su youtube, poi se hai dubbi particolari scrivi pure. Molte cose si fa prima a provarle che a spiegarle.

  22. Ciao Frank!
    Domanda “di rinterzo”, il mio agitatore funziona bene, devo solo ritoccarlo un po’ sui dettagli, la domanda è:
    che contenitore usi?
    Hai acquistato una beuta da 2l o ti sei arrangiato “artigianalmente”?
    Sinora, non ho ancora trovato uno straccio di contenitore che abbia il fondo sufficientemente piano x non far schizzare via l’ancoretta…

    Thanx

    • Io ebbi particolare fortuna con un contenitore in vetro dell’Ikea dalla capacità di 2 litri. Il fondo non è piattissimo ma sufficientemente piatto per non mandare in palla l’ancoretta. Non so nemmeno se quel tipo di contenitore lo vendono ancora, mi pare di no. A ogni modo anche la mia ancoretta si sgancia se la mando troppo veloce, ma sono abbastanza convinto che non serva un vortice-tornado per garantire una buona crescita del lievito nello starter.

      • Stasera faccio qualche altro esperimento con un barattolone di olive da 1kg (Eurospin) e vedo se ce la fa!
        Xkè altrimenti, l’unica alternativa che ho trovato sinora è stata quella di utilizzare un piccolo secchio/fermentatore da 5lt in plastica, il problema è che è il mosto resta basso e largo e temo non si agiti a sufficienza, inoltre, mi perdo l’opportunità di spiarlo attraverso il vetro! 🙂

  23. Ciao Frank,
    Ho visto che nei commenti parli sempre di trasformatore, ho visto che il circuito LM317 può essere alimentato anche da corrente alternata, nei commenti leggo vari casi.. potrei quindi prendere un semplice trasformatore 220V/12V al posto del alimentatore a tensione variabile(quello dei LED) + il circuito LM317 ed avere una buona regolazione della ventola o devo abbinare anche il potenziometro al momento come fai tu?
    grazie

    • Ciao Antonio, quel circuito credo possa essere alimentato solo da corrente continua fino a 24V, ma sicuramente ne esistono altri che possono essere alimentati a 220V (così come le ventole). Per ragioni di sicurezza preferisco comprare per qualche euro in più un buon trasformatore e avere solo bassa tensione all’interno dell’agitatore, visto che i circuiti sono fatti a mano da me e non mi fido più di tanto. 🙂

  24. Dalle specifiche sembra si possa
    Specifiche:
    Tensione in ingresso: CC: 0-30V; AC: 0-22V
    Tensione di uscita: DC 1.25-28V
    Corrente di uscita: 2A (max.)
    Formato: 62 * 59 * 27mm / 2.44 * 2.32 * 1.06in (L * W * H)
    Peso: 42g / 1,5 once
    Peso del pacchetto: 47g / 1,66 once

    Ad ogni modo non è una gran spesa in più l’alimentatore…

    • Vero, sì! Comunque, come ti ho scritto, preferisco lasciare la corrente alternata nel trasformatore comprato già fatto e portarmi in giro sui miei circuiti solo la bassa tensione.

  25. Ciao Frank,
    Volevo farti una domanda sui magneti, come sono posizionati i poli? Positivo del primo e negativo del secondo verso l’alto uno accanto all’altro? Oppure gli stessi due poli verso l’alto?
    Grazie per questa guida!
    Fabio

    • Non ricordo minimamente… 🙂 Credo di aver fatto semplicemente delle prove per vedere con quale posizionamento l’ancoretta li agganciava entrambi.

  26. ciao frank, nel tutorial parli della regolazione della distanza tra magnete e ancoretta, ma qual’è la giusta distanza? o meglio come si fa a capire se la distanza è quella giusta?

  27. come posso distribuire il lievito starterizzato per una cotta da 25l in due fermentatori diverse ma dello stesso stile e OG ???

      • buongiorno! grazie per la tua risposta. intendi che una volta decantato lo starter ed eliminata la parte liquida…raccolgo la poltiglia dal fondo della beuta e la peso e divido in parti uguali? un’altra domanda poi…per quanto riguarda la regolazione in altezza della ventola, quando faccio le varie prove…a cosa devo badare? intendo dire, cosa devo valutare per alzare o abbassare l’altezza della stessa con relativo magnete montato? Grazie mille e scusami del disturbo

        • Sì, pesi e dividi. Per quanto riguarda la ventola, beccare la distanza è una vera rogna. Per questo all fine ho comprato un agitatore già assemblato su Amazon a 50€. Finalmente ho smesso di avere problemi di rotazione e ancorette che si disallineavano per poi fermarsi o fare un rumore infernale. Un vero sollievo, 50€ ben spesi.

          • quindi la discriminante principale è la rotazione costante dell’ancoretta e la silenziosità della medesima? allora dovrei esserci, fa pure il vortice. sto usando una beuta da 3L, la tensione regolata sull’ LM317 è a 12 v pieni. unica noia, se provo ad abbassare la tensione sento che la ventola rallenta, ma è come se girasse frenata! suppongo sia per la vicinanza tra magneti e l’ancoretta (circa 2.5 cm di distanza tra magneti e fondo beuta)… se ho sbagliato qualcosa, fammelo notare per favore!

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