Il team di Brewing Bad
Il team di Brewing Bad al completo + Barone Birra (ultimo sulla destra)

Ieri sera si è svolta all’Hopside la quarta tappa di Brassare Romano 2014, l’ultima delle quattro previste. Lo stile della serata era una Belgian Dark Strong Ale, uno stile non facile. La nostra birra si è classificata al quarto posto, permettendoci comunque di racimolare qualche ulteriore punto che ci ha portato al primo posto nella classifica finale. 

Facciamo i complimenti a Stefano Sorgente (secondo classificato) e Giacomo Manni (terzo classificato).

Questa ultima tappa è stata vinta da Claudio Neri, uno dei più noti (e bravi) homebrewer romani. Complimenti anche a Marco Manni, che ha conquistato il secondo posto alla sua prima apparizione al concorso.

Ora però parliamo delle birre e del concorso.

La birra che abbiamo presentato per questa tappa era priva di evidenti difetti ed è stata tutto sommato ben giudicata. Aveva un grande problema, però, di cui ci eravamo resi effettivamente conto fin dai primi assaggi: la componente olfattiva non era caratterizzata dai profumi intensi tipici di questo stile (uva passa, ciliege, caramello, prugne). Possiamo dire che era quasi completamente “scarica” al naso, e per questo è stata (giustamente) penalizzata. La causa risiede in parte nel lievito (abbiamo usato il Belgian Ardennes della Wyeast, il 3522) che per paura di off flavours abbiamo fatto lavorare a temperature piuttosto basse (in un precedente post abbiamo raccontato della fermentazione di questa birra). Avevamo scelto questo lievito perché dalla descrizione sul sito della wyeast sembrava più “tranquillo” sulle componenti fruttate: temevamo infatti l’aroma di banana, che spesso spunta dalle fermentazioni di lieviti del belgio e che non è appropriato per lo stile. Be’, l’aroma di banana effettivamente non c’era, ma mancava anche altro. Anche la ricetta probabilmente è migliorabile, dovremmo forse rivedere le proporzioni dei malti speciali.

Frank & Barone Birra
Frank di Brewing Bad e Barone Birra

Comunque una grande soddisfazione per noi, visto il lavoro che abbiamo fatto in questo anno tra cotte andate male, tuning dell’impianto al box e bevute più o meno moleste. Vogliamo cogliere questa occasione per condividere qualche riflessione su quanto fatto finora e sui punti da migliorare.

Anzitutto, possiamo dire che ci ha premiato la continuità. I posizionamenti in classifica parlano chiaro: primo posto alla prima tappa, poi tre quarti posti consecutivi. Risultati in se’ non eccezionali, ma indicano che siamo riusciti a produrre birre sempre bevibili e in linea con lo stile proposto. Tutte sono migliorabili (anche la Belgian Blonde Ale che ha vinto la prima tappa), ma quantomeno ci siamo attestati su un livello medio più che decente. Questo è indubbiamente un punto importante, soprattutto considerando che tutte le birre che abbiamo presentato erano one-shot, ovvero birre da noi create e sperimentate per la prima volta in occasione delle singole tappe. Azzeccare una ricetta (e soprattutto una fermentazione) al primo colpo per quattro volte sarebbe stato impossibile per noi. Ci manca ancora tanta esperienza.

Le nostre birre sono migliorate da quando prestiamo una cura quasi maniacale alla sanitizzazione, utilizzando sia candeggina diluita in acqua che ChemiOxi Promantenendo comunque sempre estremamente pulite tutte le attrezzature. Ovviamente prepariamo sempre starter quando usiamo il lievito liquido e cerchiamo di andare almeno un 30% oltre il pitching rate consigliato, per stare sicuri. Quando non abbiamo beccato il pitching rate giusto, la birra ne ha risentito (ne parlammo in questo post).

Quello che ancora ci manca, chiaramente, è l’esperienza. Tutti i lieviti che abbiamo usato in queste tappe (sempre liquidi) erano per noi una novità assoluta, così come alcuni ingredienti (tipo il malto “special B” o il dark candy sugar). Possiamo leggere tutti i libri del mondo, ma se non proviamo gli ingredienti con i nostri stessi sensi e se non sperimentiamo le curve di fermentazione delle varie tipologie di lievito in prima persona, difficilmente potremo produrre birre eccezionali.

ADB Giudici Gruppo
I giudici dell’ADB al lavoro

Insomma: c’è molto ancora da fare, ne siamo consapevoli.

Per chiudere, una nota generale sul concorso. Dobbiamo dire che, dopo una tappa piuttosto infelice (quella precedente dedicata allo stile mild/brown ale, su cui glissiamo), questa volta l’organizzazione è stata buona (il tavolo dedicato agli homebrewer è stato molto apprezzato) e i giudici si sono trovati in condizioni decenti per valutare le birre. Non a caso, sono uscite fuori delle schede ben fatte, chiare e soprattutto utili per gli homebrewer (piene di note e suggerimenti, che è la ragione per cui in genere si partecipa a questo tipo di concorsi). Bravi quindi i giudici dell’ADB presenti ieri sera: Francesco Stefanelli, Francesco Cassone e Mauro Pellegrini. Per il prossimo anno, proponiamo di modificare le schede di valutazione magari avvicinandole al formato utilizzato dal BJCP, a nostro parere più adatto a concorsi di questo tipo.

Di nuovo complimenti a tutti, noi ci rimettiamo al lavoro!

3 COMMENTS

  1. Complimenti brewing bad!
    La continuità è il fattore che ha premiato anche me e Marco nell’edizione precedente, in cui abbiamo raggiunto il 2° posto in classifica generale salendo solo 2 volte sul podio.
    5 tappe sono state un tour de force, impedendoci praticamente di brassare birre “nostre” al di fuori di quelle da presentare al concorso. Quest’ultimo è il motivo principale che mi ha spinto a non partecipare all’edizione 2014, oltre a un significativo upgrade e successivo testing dell’impianto che sentivo ormai come uno step necessario.
    Apprezzo molto l’idea di aver ridotto a 3 incontri l’edizione 2015 per renderla una sfida ancora più “leggera”, credo proprio che quest’anno parteciperò!

    Andrea

    • Grazie Andrea!

      Mi fa piacere se quest’anno parteciperai di nuovo. Sulla questione tre o quattro tappe, le opinioni sono molto contrastanti. Stiamo ancora valutando quale strada sia meglio percorrere per mediare le esigenze di tutti. Io la penso come te, ma altri ritengono che tre tappe siano troppo poche. Entro fine gennaio prenderemo una decisione e lanceremo ufficialmente il concorso!

      A presto!

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